Centri storici accessibili, sì al dialogo tra passato e futuro
Scritto da Stannah il 16-08-2010
L’Italia è ricca di bellezze storico-artistiche che tutto il mondo ci invidia. Non tutte, certo, sono accessibili allo stesso modo: pensiamo alla Torre del Mangia di Siena e ai suoi 503 scalini, difficili da percorrere anche per una persona in buona salute. E tuttavia, spesso, proprio i borghi più arroccati dei nostri Appennini hanno studiato soluzioni architettoniche che consentono di raggiungerli con facilità anche a chi si muove in carrozzina. Di questo tema parla Giovanni Del Zanna nell’articolo che pubblichiamo oggi nell’area Magazine, settore Accessibilità.
Il nostro architetto ci conduce metaforicamente su e giù per le cittadine che hanno adottato le soluzioni più interessanti. Tra le più innovative, gli ascensori di due centri dell’Umbria, ma anche la “vecchia” funicolare di Napoli celebrata anche in una famosa canzone popolare.
L’esperto conclude con questo articolo il suo approfondimento sui viaggi accessibili, cominciato lo scorso luglio. Per congedarsi, lancia ai lettori una riflessione: alcune tracce antiche dimostrano come in altre epoche si avesse un’attenzione ai problemi di mobilità dei pedoni forse maggiore di oggi. Dall’altro lato, gli esempi positivi da lui stesso illustrati provano che passato e futuro possono dialogare. Vi è capitato di visitare centri storici accessibili, durante le vostre vacanze? Raccontateci la vostra esperienza e ancora buon relax!
Leggi l’articolo di Giovanni Del Zanna