Lavabo delle mie... brame

Scritto da Giovanni Del Zanna il 19-04-2010

Tutti i giorni ci fermiamo in bagno davanti al lavabo. Questa sarebbe già una buona ragione per attribuire a questo elemento la dovuta considerazione. In effetti, il lavabo non è solo un’attrezzatura igienica.
Davanti al lavabo, ci fermiamo e, almeno per un momento, ci specchiamo (avete mai visto un lavabo senza specchio?),
ossia ripetiamo il rito dell’incontro quotidiano con noi stessi (vedi foto a sinistra).
La zona lavabo è quindi il luogo della cura di sé per eccellenza: non solo per lavarsi “faccia e denti” (come si dice ai bambini),
ma per curare il viso, per pettinarsi, per truccarsi… tutti momenti di preparazione dell’immagine che intendiamo mostrare agli altri.
Anche all’ospite che viene a farci visita offriamo la possibilità di andare in bagno e lo accompagniamo proprio al lavabo, accendendo la luce e porgendogli un asciugamano pulito.
Basta prestare un po’ di attenzione ai piccoli gesti della vita quotidiana, insomma, per accorgersi di come un elemento che può sembrarci solo funzionale definisca invece un luogo importante per noi e per tutte le persone che entrano in casa.
Questo spiega anche le mille attenzioni progettuali che hanno sviluppato soluzioni differenti sia per quanto riguarda il lavabo, il sistema di appoggio, i mobili che lo circondano e le soluzioni di progetto per la zona lavabo (specchio, luci, accessori).
I prodotti disponibili sul mercato sono molti.
Possiamo infatti trovare soluzioni come il lavabo a mensola oppure quello appoggiato su un piano di arredo, i mobili con il lavabo integrato; i lavabi con soluzioni di incasso nel piano o da appoggio sopra piano.
Tutto per curare l’estetica, per ottenere uno spazio che faccia colpo sull’ospite (come nella foto a destra). Meno attenzione, però, viene data agli aspetti di ergonomia, di accessibilità e funzionalità. Le modalità d’uso sono rimaste immutate: in piedi davanti a lavabo e specchio. Perché non pensare ad un uso da seduti, soprattutto per le attività di cura più prolungate, perché non considerare chi si affatica a stare in piedi o può avere difficoltà di equilibrio?

L’unica eccezione è il “lavabo per disabili”, che sviluppa, però una soluzione speciale, ben al di là delle indicazioni normative, che ha portato alla realizzazione di prodotti di incredibile bruttezza e poca funzionalità (si veda la foto a sinistra).
Come spesso accade, non riusciamo ad avere una visione ampia e aperta dei problemi.
Così, invece di considerare le esigenze delle persone, realizziamo da un lato prodotti belli e poco fruibili e dall’altra soluzioni speciali di presunta utilità, sicuramente poco accattivanti. Ma prima di considerare il prodotto, soffermiamoci un attimo a considerare le indicazioni di dettaglio della normativa per l’accessibilità e in aggiunta  gli aspetti di ergonomia. In basso, in carattere corsivo, troverete un approfondimento su quanto prevede la legge italiana in materia.
Qui invece in sintesi le indicazioni della norma:
sufficiente spazio frontale, per l’accostamento (per la persona seduta in carrozzina o su una sedia);
– libero nella parte sottostante (del tipo “a mensola”),
con bordo (anteriore) alto 80 cm da pavimento, sempre per facilitare l’accostamento;
evitare scottature per contatto con gli scarichi: viene indicata, quale soluzione, il sifone accostato (o addirittura incassato),
è consigliato, non obbligatorio! Si può utilizzare anche una semi-colonna che protegge il sifone o utilizzare dei miscelatori di sicurezza che impediscono a monte il passaggio di acqua bollente negli scarichi;
– rubinetti con “manovra a leva”, ma non si dice di utilizzare rubinetti con leva clinica (del tutto inopportuni),
ma con leva (non i vecchi rubinetti a manopola),
magari – è un consiglio – con una leva “ad occhiello” che possa facilitare la presa (come si vede nella foto a destra);
– regolazione temperatura acqua calda: l’utilizzo di miscelatori (a monte o sul rubinetto) non solo previene il rischio di scottature, ma contribuisce a migliorare il risparmio energetico.
Le prescrizioni normative, se ben considerate, contengono delle chiare indicazioni di fruibilità, che possono tradursi con una maggiore attenzione all’utenza ampliata nei seguenti modi:
– ipotizzare e valutare la possibilità dell’utilizzo del lavabo in posizione seduta (disegno a sinistra),
non solo per la persona in carrozzina, ma anche per chi (ad esempio l’anziano) può affaticarsi a stare in piedi o presenta problemi di equilibrio. Da pensare anche ad elementi di presa, per la stabilità in piedi o per facilitare l’alzarsi dalla posizione seduta;
– pensare all’utilizzo dei lavabi per i bambini, che di solito trovano il lavabo troppo alto;
– porre attenzione allo specchio (basa uno specchio ampio e di grande altezza) e all’illuminazione della zona lavabo;
– scegliere una rubinetteria comoda e sicura: con un miscelatore che evita la fuoriuscita di acqua bollente (blocco di sicurezza sul termostato),
che sia di facile presa e manovra, che non presenti elementi e spigoli che possano risultare pericolosi.

Pian piano anche i produttori hanno iniziato a cogliere queste esigenze e, se cerchiamo con attenzione, troviamo prodotti che, perfettamente rispondenti alla norma, sono semplici, dalle forme essenziali, con maggiore attenzione all’estetica (foto a destra).
Significativi alcuni progetti innovativi che cercano soluzioni nuove, con lavelli di ampie dimensioni, con accostamenti differenziati, di forma concava e convessa, con bordo ad altezze diverse per i bambini (e le persone “sedute”) da una parte e per gli adulti dall’altra.
Gli esempi riportati dimostrano che un cambiamento è possibile e permette di coniugare accessibilità e bellezza. Speriamo davvero che lo “specchio delle mie brame” possa far diventare la zona lavabo un punto della casa importante, bello e funzionale, per tutti.

PER APPROFONDIRE
Ecco che cosa dice la legge sull’accessibilità dei servizi igienici
Queste in breve le indicazioni della normativa, contenuta nel Dm 236/89 all’articolo “4.1.6. Servizi igienici”: “Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l’utilizzazione degli apparecchi sanitari. Deve essere garantito in particolare: […]  lo spazio necessario per l’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del tipo a mensola; […] Si deve dare preferenza a rubinetti con manovra a leva e, ove prevista, con erogazione dell’acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici […].
Le specifiche tecniche sono invece all’articolo “8.1.6. Servizi igienici” si dice inoltre: “Per garantire la manovra e l’uso degli apparecchi anche alle persone con impedita capacità motoria, devono essere previsti, […] l’accostamento frontale al lavabo. A tal fine devono essere rispettati i seguenti minimi dimensionali:
[…] – lo spazio necessario all’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo.
Relativamente alle caratteristiche degli apparecchi sanitari inoltre:
– i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio ed essere sempre senza colonna con sifone preferibilmente del tipo accostato o incassato a parete. […]