Pendenza della rampa per disabili
Scritto da Stannah il 09-12-2021
Mini-guida Stannah sulle rampe per disabili. Quando è obbligatoria, quale è la pendenza massima e i costi di una rampa.
Argomenti e domande chiave
- Pendenza rampa per disabili: cosa prevede la normativa?
- Percentuale di pendenza delle rampe per disabili e come calcolarne la lunghezza.
- Quando è obbligatoria l’installazione di una rampa per disabili?
- Qual è il costo di una rampa per disabili?
- Agevolazioni fiscali
Introduzione
Quando è obbligatoria l’installazione di una rampa per disabili?
Una rampa o un altro dispositivo per abbattere una barriera architettonica sono obbligatori per superare dislivelli pari o superiori a 2,5 cm. Fino a tale altezza un gradino si considera superabile con una spinta maggiore della carrozzina.
In caso di barriere architettoniche interne e poco spazio di attuazione per la realizzazione di una rampa per disabili sono sempre preferibili dispositivi alternativi come il montascale, una pedana o un servoscala, oppure un ascensore.
Pendenza rampa per disabili: cosa prevede la normativa?
Per la legge n° 13 del 1989 sono strumenti che permettono ad una persona con una difficoltà motoria di superare una barriera architettonica. Rientrano nelle opere di edilizia leggera.
L’articolo 6, comma bis, del testo unico dell’edilizia (DPR 380/2011) specifica che gli interventi eseguiti per eleminare barriere architettoniche non necessitano della richiesta di permessi e non è necessario comunicare a nessun ente l’inizio dell’opera.
Se i lavori sono per la realizzazione una rampa fissa bisogna essere in possesso di un progetto e richiedere i permessi necessari alla costruzione. Questo vale sia se la rampa viene costruita all’interno sia all’esterno di un edificio storico o di interesse paesaggistico.
Se avete deciso di installare una pedana in acciaio o alluminio potete portare a termine i lavori senza dover presentare alcuna documentazione specifica.
In ogni caso affidatevi sempre ad un tecnico specializzato per la consulenza sulla conformità urbanistica dell’opera, le prescrizioni in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, le leggi regionali ed i regolamenti comunali vigenti.
Una volta stabilita la questione rampa permanente o removibile è necessario essere a conoscenza dei criteri necessari alla realizzazione della struttura come le dimensioni della rampa, le misure di sicurezza e la presenza di corrimani e pianerottoli.
Le caratteristiche della rampa per disabili devono rispettare i seguenti parametri:
- il dislivello massimo neutralizzabile tramite rampa deve essere contenuto in 3,20 m;
- la larghezza minima di una rampa per disabili deve essere di 0,90 m nei tratti lineari e di 1,50 m nei pianerottoli in cui si possono incrociare altre persone in carrozzina che salgono o scendono;
- deve esserci 1 pianerottolo orizzontale ogni 10 m. Ogni pianerottolo deve misurare 1,5 x 1,5 m oppure 1,4 m x 1,7 m, tenendo conto dell’ingombro di eventuali porte;
- le ringhiere o parapetti devono essere alti minimo 1 m con fessure longitudinali inferiori ai 10 cm;
- la pavimentazione deve essere ricoperta da superficie antisdrucciolevole (come la gomma);
- il corrimano deve essere posizionato a 90/100 cm di altezza;
- deve esistere 1 cordolo alto almeno 10 cm per proteggere la rampa. Deve essere posto lateralmente in basso;
- la rampa deve essere dotata di segnaletica identificabile anche dai non vedenti.
Percentuale di pendenza delle rampe per disabili
La lunghezza di una rampa dipende dal dislivello che si deve superare. Il principio seguito dalla normativa è che più è corta la rampa meno fatica farà il disabile, ma anche, più lunga è la rampa e minore è la pendenza, più è agevole il percorso sia in salita che in discesa.
Ovvero, la rampa non deve procurare sforzi eccessivi in salita ed evitare una pericolosa accelerazione in discesa.
Come calcolare pendenza rampa disabili?
(Dislivello da superare/Lunghezza) x 100
Questa è la formula matematica che ci permette di calcolare la pendenza di una rampa. Per poter svolgere il calcolo dobbiamo avere la misura del dislivello da superare (altezza da terra o gradino) e la lunghezza della rampa.
Ad esempio, se abbiamo un dislivello dell’8% vuol dire che per superare un dislivello di 8 cm abbiamo bisogno di una rampa lunga 1 metro, oppure, per un dislivello di 80 cm dobbiamo progettare un percorso di 10 m (più pianerottoli e/o curve).
Quando dobbiamo ristrutturare o attualizzare strutture già esistenti sono ammesse rampe fino al 10% di pendenza con tratti, massimo di 3 m, di pendenza massima fino al 12%.
Per brevi percorsi pedonali al livello della strada o in prossimità di passi carrabili, sono consentiti dislivelli di 15 cm e relative rampe con pendenza del15%.
Qual è la pendenza massima che può avere una rampa per disabili?
Una rampa per disabili non può superare una pendenza dell’8%, ovvero ogni 12 cm percorsi in lunghezza la rampa deve salire di 1 cm. In caso di lavori di adeguamento di una struttura precedentemente costruita sono ammesse pendenze superiori (vedi paragrafo precedente).
“Quando in Stannah ci viene richiesta questa informazione, consigliamo sempre e solo rampe con una inclinazione massima del 4%, in quanto le percentuali di pendenza superiori a questa soglia, sono estremamente difficili da superare per persone anziane o su sedia a rotelle. Anche una rampa con pendenza all’8%, seppur con accompagnatore, diventa particolarmente complicata da percorrere.”
Qual è il costo di una rampa per disabili?
Il costo delle rampe dipende da molti fattori. Principalmente dalla lunghezza, dalla forma e dal tipo di materiale che si decide di utilizzare (calcestruzzo oppure in acciaio o alluminio).
A questo dobbiamo aggiungere il costo del trasporto, della posa in opera, delle eventuali pratiche e i costi di un ingegnere o un geometra. Qui di seguito le principali differenze tra rampe: le rampe in acciaio sono più pesanti e più economiche di quelle in alluminio ma non hanno una portata elevata e una volta perso il rivestimento possono arrugginire.
Le rampe in alluminio sono duttili e leggere. Sono facili da trasportare e raggiungono elevate portate di carico ma sono più care.
Agevolazioni fiscali per rampe disabili
Tutti gli interventi per abbattere le barriere architettoniche sono soggetti a una detrazione Irpef.
Se si effettuano lavori di ristrutturazione edilizia per eliminare delle barriere architettoniche installando un montascale o sostituendo scale con una rampa per disabili c’è una detrazione Irpef del:
- 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2021;
La detrazione non può essere fruita contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento di una persona con disabilità. Il pagamento va effettuato con bonifico e la detrazione viene ripartita in 10 anni.
Tra gli interventi che danno diritto alla detrazione rientrano quindi:
- l’installazione di montascale o pedana elevatrice esterno all’abitazione
- la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, se conforme alle prescrizioni tecniche previste dalla legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
Trovate le indicazioni per usufruire della detrazione spiegate punto per punto nella guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” sul sito internet dell’Agenzia delle entrate.
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Bibliografia:
www.agenziaentrate.gov.it/
www.disabili.com