Abitar viaggiando
Scritto da Giovanni Del Zanna il 17-08-2009
Partiamo dal titolo del libro di Alberto Galassetti per parlare, in questo periodo di vacanza, di un diverso modo di abitare… l’Abitar Viaggiando. Se la casa è per antonomasia qualcosa di stabile, di immobile, scopriamo invece che esistono molte esperienze di “casa mobile”, di habitat minimi che si muovono per il mondo: dalle carovane dei pionieri ai vagoni letto dei treni a vapore, dalle barche a vela alle roulotte, per arrivare ai camper dei giorni, innumerevoli soluzioni di “case mobili” utilizzate dall’uomo.
Non si tratta solo di mettere le ruote alla casa, ma di una diversa filosofia di vivere – “l’abitar viaggiando” appunto – che affronta in modo diverso lo stare nel territorio, il rapporto con l’ambiente naturale e costruito.
Ormai molti hanno fatto questa scelta e abitano le strade del mondo: liberi di programmare il viaggio, di cambiare itinerario, di fermarsi o restare per viaggiare, conoscere luoghi, città, persone.
In camper viaggiano famiglie con bambini, perché riescono a spostarsi con maggiore facilità (e minor costo),
ma viaggiano anche molti pensionati che, avendo tempo a disposizione, possono dedicare ai viaggi più tempo, anche al di fuori dei canonici periodi di vacanza. Nascono così i “nonni camperisti” vitali e dinamici viaggiatori che portano in giro i nipotini.
Un camper è un ambiente minimo, una piccola casa dotata di tutti i servizi (luce, acqua, bagnetto, cucina, letti per dormire e tavolini per mangiare) ma di certo non è un hotel e la vita in camper va affrontata con lo spirito di adattamento del campeggiatore. Come una nostra piccola casa, può essere personalizzato e adattato alle diverse esigenze: possiamo attrezzare il camper anche per le persone con disabilità per avere una casa accessibile e fruibile in ogni posto del mondo.
Molteplici sono infatti le proposte e le soluzioni per camper accessibili, con bagni più ampi, porte larghe, pedane motorizzate per salire o sollevatori all’interno dell’abitacolo.
Si tratta di soluzioni che rendono fruibile a tutti lo spazio minimo dell’abitacolo mobile, per viaggiare in modo “accessibile” in ogni posto. Esemplari i progetti del concorso CamperAbile dedicato proprio a questo tema.
Concludo con una proposta: perché non approfittare di questo periodo di vacanza per provare un nuovo modo di viaggiare e di sostare, ossia un diverso “abitar viaggiando”? Se lo fate, raccontateci le vostre esperienze. Vi piace l’idea? Speriamo di sì…
Buone vacanze a tutti!