Progettare è come recitare: bisogna calarsi nei panni degli altri
Scritto da Stannah il 19-05-2010
Quando si progetta una casa o un oggetto, bisognerebbe fare come gli attori quando studiano il personaggio da interpretare. A chi è destinato lo spazio o l’utensile che intendiamo realizzare? Basta che sia bello perché sia anche utile? La risposta, evidentemente, è no, ma quel che più conta è capire come renderlo fruibile a tutti o quasi. Si comporta in questo modo il progettista che lavora per un’utenza ampliata, ossia che studia luoghi e cose calandosi nei panni degli altri. Dell’argomento parla Giovanni Del Zanna nell’articolo che pubblichiamo oggi nell’area Magazine, settore Design e Oggetti.
Il nostro architetto ripercorre anche le tappe storiche che hanno portato alla nascita del nuovo filone nella progettazione moderna, scaturita, paradossalmente, da una reazione “al rialzo” dei designer desiderosi di andare oltre il concetto di abbattimento delle barriere architettoniche, percepito come negativo. Per costruire per tutti, invece, serve una visione in positivo del nostro vivere e abitare, ma per arrivarci occorre una mentalità aperta a ogni tipo di esigenza, innanzitutto proprio tra i professionisti del settore. Secondo Del Zanna, per fortuna, molti tra questi ultimi l’hanno già acquisita. E voi? Siete in grado di calarvi nei panni altrui? Raccontatecelo e noi cercheremo di calarci nei vostri!