Una casa calda, ma... green!
Scritto da Giovanni Del Zanna il 15-12-2010
Arriva l’inverno, fuori fa freddo ed è piacevole rientrare al caldo, sentire il tepore che ci avvolge e ci riscalda per farci sentire a casa.
Al tempo stesso, però, sentiamo parlare, da più parti, di risparmio energetico, di fonti rinnovabili, di comportamenti “green“, ovvero “verdi” o ecologicamente corretti.
Certamente non basta dipingere di verde una casa per farla diventare “green“, né è sufficiente mettere mettere un po’ di piante sul tetto per renderlo più eco-compatibile!
Tuttavia, non è sempre facile orientarsi tra le molte comunicazioni “ecologiche” che ci raggiungono e scegliere correttamente.
Anzitutto è necessario fare una basilare distinzione tra la sostenibilità per le nuove costruzioni e gli interventi per il risparmio energetico negli edifici esistenti.
Da un lato, infatti, è necessario – e doveroso – che le nuove costruzioni siano progettate con i criteri nuovi della certificazione energetica, volti in primo luogo a ridurre il fabbisogno di energia e all’utilizzo di fonti energetiche “pulite” e, per quanto possibile, rinnovabili.
Per gli edifici esistenti – la maggior parte – la questione, ovviamente, è differente. E’ certamente più difficile un cambiamento radicale, ma dei miglioramenti non sono impossibili. E se tutti riducessimo anche di poco i consumi di energia il risultato generale potrebbe essere davvero significativo. Dopotutto, è questa la direzione in cui vanno gli incentivi statali – detrazione fiscale del 55% del costo – che da qualche anno (e sono stati rinnovati fino a tutto il 2011) favoriscono gli interventi per il risparmio energetico soprattutto delle abitazioni già costruite.
Per esempio, al di là di quello che appare sui mass media, è possibile capire in maniera più approfondita che cosa sono gli edifici ad emissioni zero e quali sono le soluzioni progettuali e le tecnologie che sfruttano energie alternative e fonti rinnovabili.
Ancora più utile, e incisivo è però avere dei comportamenti “green” ovvero sviluppare una sensibilità ecologica che possa incidere in modo positivo, anche nel piccolo, per ridurre i consumi energetici. In concreto, cosa possiamo fare?
Guardiamo alcuni possibili cambiamenti, facilmente attuabili da tutti. Per maggiore chiarezza, li ho suddivisi in tre gruppi: comportamenti ecologici, piccole migliorie, interventi per l’efficienza energetica.
Comportamenti ecologici quotidiani possono essere:
- ridurre il consumo di energia elettrica: spegnere le luci, usare in modo razionale gli elettrodomestici, utilizzare lampadine a risparmio energetico (evitare lampade alogene);
- abbassare di qualche grado la temperatura (ogni grado in meno porta a un risparmio del 6-7% di energia); ridurre i periodi di riscaldamento, non riscaldare la casa (o le parti di casa) in cui non ci sono presenti persone; abbassare la temperatura a 15-18° prima di andare a letto; mantenere in efficienza la caldaia (viste periodiche dell’assistenza);
- non tenere le finestre socchiuse tutto il giorno; per il ricambio d’aria aprirle 2 volte al giorno per qualche minuto;
- non coprire i termosifoni con mobili o tende che possono impedire la diffusione del calore;
- chiudere la sera tende e tapparelle per ridurre la dispersione di calore (anche del 50%);
- lavastoviglie: lavare solo a pieno carico, pulire – con acqua fredda – le stoviglie e lasciare a mollo prima (se necessario),
per evitare il prelavaggio; utilizzare programmi economici e rapidi; - frigorifero: non inserire nel frigo cibi caldi, pulire il frigo dalla brina, collocarlo lontano da fonti di calore (forno, calorifero, e così via),
distanziare il frigo dal muro e permettere il passaggio d’aria. - scaldabagno: utilizzare un timer per non tenere calda l’acqua nelle ore in cui non viene utilizzata.
Piccole migliorie “green” sono:
- prevedere di sostituire pian piano le apparecchiature elettriche (dalle lampadine agli elettrodomestici) con modelli più evoluti di classe energetica alta, a ridotti consumi di energia;
- installare sensori di presenza per accendere (e spegnere) le luci in modo automatico: nei ripostigli, nei passaggi, all’esterno;
- installare un dispositivo di controllo dei carichi (come nella foto qui a destra): si tratta di un piccolo dispositivo che non solo permette permette di evitare sovraccarichi, ma che fornisce sul display il consumo di corrente istantaneo, per avere un’idea immediata dei nostri consumi;
- migliorare il sistema di termo-regolazione: posizionare termostati in più zone, mettere sensori di presenza per non riscaldare troppo i locali che non vengono abitati. Oppure installare termostati su ciascun calorifero;
- controllare il grado di isolamento dell’edificio: chiudere gli spifferi, isolare le chiudere delle finestre, i cassonetti delle tapparelle e isolare il sottotetto, le zone non abitate (box, cantina, e così via).
Più costosi, ma anche più incisivi sono gli interventi per il contenimento energetico, come ad esempio:
- cambiare le finestre esterne soprattutto se sono vecchie e senza doppi vetri; installare serramenti con taglio termico (la parte esterna che è fredda è isolata dalla parte interna, al caldo) e con vetri a forte isolamento
- isolare le pareti esterne dell’edificio con adeguate pannellature: il cosiddetto “cappotto”;
- installare pannelli solari-termici per la produzione di acqua calda (nel nostro Paese il metodo è efficace in quasi tutto il territorio);
- installare pannelli solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
- cambiare la caldaia (specie se vecchia) utilizzando combustibili più ecologici (metano),
caldaie a condensazione (che sono più efficienti) o valutare l’utilizzo di soluzioni a maggior efficienza energetica (pompa di calore, teleriscaldamento).
Come potete vedere, si tratta di pochi e in fondo semplici consigli di buonsenso che, oltre alle nostre tasche, fanno però molto bene anche al nostro Pianeta, davvero bisognoso di aiuto.
A tutti voi i miei migliori auguri di Buone Feste.