Contributo per abbattere le barriere architettoniche

Scritto da Gaetano De Luca il 16-06-2014

Questi primi giorni di giugno iniziano con una bella notizia per coloro che vivono in Lombardia. La Regione ha infatti stanziato un fondo per sostenere economicamente le famiglie a basso reddito che devono affrontare i costi (spesso molto alti e difficilmente sostenibili) necessari all’eliminazione delle barriere architettoniche presenti negli appartamenti o negli spazi comuni dei condomini.

Questo fondo – di circa 4.000.000 di euro – consentirà di erogare alle famiglie lombarde dei contributi ulteriori rispetto ai contributi di origine statale previsti dalla Legge 13.1989, che ogni anno si rivelano sempre più insufficienti per rispondere alle esigenze di quanti a causa delle barriere non sono in grado di vivere adeguatamente nelle proprie case.

I presupposti e la procedura per chiedere e ottenere questi contributi regionali differiscono in parte da quanto previsto per i contributi del fondo nazionale.

Innanzitutto è bene sapere che la tipologia degli interventi finanziabili tramite questo contributo varia a seconda che l’edificio sia stato realizzato sulla base di un progetto realizzato prima o dopo l’11 agosto 1989.

La ragione di tale differente regime sta nel fatto che dopo quella data, l’entrata in vigore della normativa anti-barriere (Legge 13.1989) imponeva a tutti di progettare e costruire senza la presenza di barriere architettoniche, garantendo che la maggior parte degli spazi di un edificio privato fosse pienamente accessibile, come ad esempio gli spazi comuni di un edificio condominiale. La normativa anti-barriere imponeva pertanto il rispetto di determinati requisiti tecnici (Decreto Ministeriale 236.1989).

È quindi pienamente comprensibile che questo contributo venga destinato solamente a sostenere solo quegli interventi che servono ad adeguare spazi costruiti in un tempo in cui nessuna norma imponeva una realizzazione senza barriere. Per gli edifici progettati invece dopo tale data vengono considerati finanziabili quegli interventi che intervengono solo su quelle parti dell’edificio (ad esempio all’interno dei singoli appartamenti) su cui la normativa del 1989 si limitava a imporre il solo requisito della “adattabilità”.

Le regole che disciplinano nel dettaglio l’erogazione di questo nuovo contributo regionale, a differenza del contributo statale, stabiliscono per ogni singola tipologia di intervento il contributo preciso in euro, oppure fissano un importo massimo finanziabile per la realizzazione dell’intero intervento.

Ad esempio, per l’intervento di motorizzazione delle tapparelle o delle persiane viene riconosciuto un contributo di 200 euro per ogni singola tapparella fino a un massimo di 1000 euro. Pertanto se una persona vuole effettuare la motorizzazione di tutte le persiane, se in casa ha per ipotesi 6 finestre, potrà chiedere al massimo 1000 euro.  Se motorizza solo 2 finestre potrà invece  chiedere 400 euro.

Per l’installazione di un servoscala, ad esempio, invece viene previsto un contributo generale che copre la spesa preventivata e sostenuta, ma solo entro un limite massimo di 2000 euro.

Per l’automazione del portone di ingresso – altra tipologia di intervento molto utile laddove nel condominio ci siano persone con problemi motori – il contributo massimo è di 500 euro.

Gli atti normativi attuativi della Regione contengono due tabelle con l’indicazione della tipologia di interventi ammissibili e con i relativi contributi erogabili.

Un altro aspetto da sapere è che non sono finanziabili gli interventi di manutenzione relativi a interventi di eliminazione di barriere già realizzati in passato. Quindi se il servoscala o l’ascensore, precedentemente installati, si rompono, i relativi interventi di riparazione non possono essere coperti con questi contributi regionali.

Per ottenere il contributo è necessario presentare una apposita domanda presso il proprio Comune di residenza. La presentazione delle domande deve avvenire nel periodo che va dal 3 giugno al 10 settembre 2014 (compreso). Le domande che vengono presentate successivamente al 10 settembre non sono considerate ammissibili.

La normativa regionale pone poi dei requisiti di ammissibilità della domanda. La domanda deve necessariamente riguardare:

a)     Una barriera architettonica esistente

b)     Un intervento non ancora iniziato al momento della presentazione della domanda

c)     Esclusivamente l’abitazione presso la quale è stata fissata la residenza anagrafica (oppure l’abitazione dove si intende assumere la residenza anagrafica entro il 30 giugno 2015).

d)     Un’abitazione privata (non le abitazioni di proprietà pubblica)

Successivamente alla scadenza del termine per la presentazione delle domande, ciascun Comune dopo l’attività istruttoria predispone l’elenco delle domande ritenute ammissibili (entro il 10 ottobre 2014).

A questo punto tocca agli uffici regionali formare la graduatoria generale delle domande ammesse. Per formare questa graduatoria vengono utilizzati due criteri. Viene infatti attribuito un punteggio che sale in proporzione sia alla minore ricchezza del nucleo familiare (alle famiglie più povere viene attribuito un punteggio maggiore) che in proporzione della gravità della condizione di disabilità (a una persona con una percentuale di invalidità maggiore viene attribuito un punteggio più alto). Chi ottiene un punteggio più alto ovviamente ha maggior probabilità di ottenere i finanziamenti. Come si può vedere viene data priorità ai nuclei familiari più poveri e in quelli dove sono presenti le disabilità più gravi.

Purtroppo anche in relazione a questo tipo di contributo in realtà non esiste la certezza di poter ottenere il finanziamento. Infatti è possibile (anzi probabile) che il fondo non sia sufficiente per soddisfare tutte le domande presentate. Questo significa che esiste il concreto rischio di non recuperare quanto speso per eliminare le barriere presenti in casa.

In ogni caso credo si tratti comunque di una buona opportunità per le famiglie maggiormente disagiate residenti in Lombardia che vogliano rendere la propria casa più adeguata alle esigenze di chi si muove con fatica. Maggiori informazioni e approfondimenti su questo contributo le potete trovare sul sito: http://www.casa.regione.lombardia.it