Elezioni, novità importanti per chi vota a domicilio

Scritto da Gaetano De Luca il 03-06-2009

urna elettoraleIl 6 e il 7 giugno, come tutti ormai sapranno, si vota per il Parlamento Europeo e per rinnovare gli amministratori di buona parte delle Province e dei Comuni italiani.
Il 21 e 22 giugno, invece, si terrà il referendum per abrogare alcuni aspetti della legge elettorale.
Per garantire l’esercizio del diritto di voto anche a coloro che per problemi di salute sono impossibilitati o hanno difficoltà a recarsi ai seggi elettorali, il nostro ordinamento prevede un sistema di supporto al voto costituito dal voto assistito e dal voto domiciliare.
Proprio quest’ultimo di recente è stato modificato dal nostro Parlamento con una legge che ne ha ampliato notevolmente il suo ambito applicativo: si tratta della legge 7 maggio 2009, numero 46.
In virtù di questa importantissima e preziosa modifica legislativa, ora la possibilità di fruire del voto domiciliare non è più riservata solo agli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, ma in generale a tutti coloro che, essendo affetti da gravissime infermità, siano impossibilitati ad allontanarsi dalla propria abitazione.

In altre parole, è stata eliminata la condizione della “dipendenza da apparecchiature elettromedicali” che di fatto impediva a moltissime persone fisicamente impedite per gravi motivi di salute ad uscire di casa, nonostante non facessero uso di questi macchinari.

Per il resto, la nuova normativa conferma la procedura introdotta con la precedente legge 27 gennaio 2006, numero 22
Vediamo brevemente come funziona questo sistema e quali sono gli adempimenti da compiere.
Il principio che sta alla base del voto domiciliare è che non sono più gli elettori a doversi recare al seggio anche se ostacolati da problemi di salute, bensì è il seggio che raggiungerà casa loro.
Di fatto, insomma, viene organizzata una sorta di “missione elettorale”.

omini al votoPer accedere al voto domiciliare bisogna però rispettare alcune procedure.
Il primo passo è la richiesta della certificazione sanitaria che attesti l’impossibilità di allontanarsi da casa a causa delle gravi infermità. Questo documento deve essere richiesto alla propria Asl e deve essere rilasciato non prima di 45 giorni dalle elezioni.
Inoltre, la legge richiede (ma non a coloro che sono dipendenti da apparecchiature elettromedicali) che la certificazione contenga una prognosi di almeno 60 giorni.
Non viene peraltro richiesta alcuna certificazione di disabilità, handicap o invalidità. Questo significa che il voto a domicilio può essere richiesto anche da persone affette da infermità che (se pur gravi) non siano definitive.

Il secondo passo consiste nel presentare una richiesta di voto domiciliare al Sindaco del Comune nelle cui lista elettorale si è iscritti, con allegata la certificazione sanitaria sopra illustrata.
Questa richiesta, stabilisce la nuova normativa (articolo 1 della legge 46/2009),
dovrà però essere presentata in un periodo compreso tra il quarantesimo e il ventesimo giorno antecedente la data della votazione.
E’ quindi altamente probabile che saranno pochi i cittadini venuti a conoscenza di questa nuova legge e che quindi saranno riusciti a presentare la richiesta nei termini stabiliti.

Vediamo ora quali sono le concrete modalità di votazione, dopo che l’elettore ha presentato la sua richiesta.
Il Sindaco, appena ricevuta la domanda con la documentazione sanitaria allegata e dopo aver verificato la sua regolarità e completezza, provvede a redigere degli appositi elenchi con i nominativi degli elettori ammessi al voto domiciliare. Questi elenchi vengono consegnati il giorno precedente le elezioni al Presidente di Seggio di ciascuna sezione.
Nello stesso tempo lo stesso Sindaco deve rilasciare ai richiedenti un’attestazione che sancisca di fatto l’accoglimento della richiesta e quindi l’avvenuta inclusione negli elenchi.
Il Sindaco dovrà poi ovviamente organizzare il supporto tecnico-operativo per gli uffici elettorali di sezione in modo da metterli nelle condizioni più adeguate per la raccolta del voto domiciliare.

Il giorno delle elezioni, il voto verrà raccolto dal presidente dell’ufficio elettorale di sezione, con l’assistenza di uno degli scrutatori del seggio e del segretario.
Le schede votate saranno poi raccolte e custodite dallo stesso presidente di seggio e riportate presso la sezione elettorale e immesse nelle urne apposite.

bandiera unione europeaSi tratta quindi di un sistema che dovrebbe garantire la massima realizzazione di un diritto costituzionale riconosciuto a tutti a prescindere dalle condizioni di salute dei cittadini e quindi senza alcuna discriminazione.
In conclusione, devo però ribadire la considerazione cui ho fatto cenno prima: è probabile che non saranno molti i Comuni che riusciranno ad adeguare i loro sistemi elettorali a queste recentissime novità, dal momento che la legge 46/2009 è entrata in vigore solo qualche settimana fa, ovvero l’8 maggio.
Staremo a vedere. In tutti i modi, buon voto a tutti!

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