Dominique Lapierre e la lezione di umanità da un regalo inatteso
Scritto da Gaetano De Luca il 16-12-2009
Per il mio ultimo compleanno una coppia di amici mi ha regalato “Un arcobaleno nella notte” di Dominique Lapierre. Si tratta di un autore famoso, lo so, ma devo confessare di non averlo mai preso in considerazione fino all’inatteso regalo: i miei amici, invece, ritenevano che questo suo libro dedicato al Sudafrica fosse una lettura adatta a me, visto il mio lavoro quotidiano a difesa delle persone più deboli e in difficoltà.
Quando ho cominciato a leggerlo, insomma, non ero molto fiducioso e temevo che avrei fatto un po’ fatica. Invece, già dalle prime pagine, ho avuto modo di apprezzarne lo stile di scrittura, la capacità di coinvolgere costantemente il lettore come se fosse presente nei luoghi descritti.
Il libro, come accennavo prima, narra e ripercorre la storia del Sudafrica, dall’arrivo dei primi colonizzatori nei primi anni del 1600, fino alle lotte di Nelson Mandela contro il razzismo e l’apartheid.
l’inizio, molto curioso e affascinante, ricorda come l’origine della grande nazione “arcobaleno” derivi dalla decisione del governo olandese di realizzare in quelle lontanissime terre degli orti che potessero produrre pianticelle di insalata per rifornire di vitamine gli equipaggi delle navi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali in transito, decimati dallo scorbuto.
La narrazione prosegue con la descrizione dei numerosi avvenimenti che hanno segnato la storia del Sudafrica, con uno stile davvero unico: pur trattandosi di storia reale, si fa leggere come un romanzo.
La parte più avvincente della narrazione è comunque quella legata alla lotta dei neri dell’African National Congress contro la discriminazione razziale, dove la figura del suo eroe Nelson Mandela spicca fra tutte.
E’ proprio questa la parte del libro che mi ha colpito ed emozionato particolarmente. Sono pagine in cui il lettore viene portato a poco a poco ad identificarsi con le lotte della popolazione nera, ma soprattutto con la passionale e commovente azione di un avvocato che decide di dedicare tutta la sua esistenza nella difesa della dignità e dei diritti della persona umana, a prescindere dal colore della pelle.
La cosa che mi ha colpito di più di questo libro è sapere che appena quindici anni fa nel mondo esisteva ancora uno Stato dove alcune persone, semplicemente per il colore della pelle, non erano considerate “persone” degne di essere tali.
Molti di noi ovviamente conoscono la storia del Sudafrica e del vergognoso sistema chiamato “apartheid”, ma leggere le pagine di questo libro ci porta davvero a vivere e sentire (quasi in prima persona) quello che è successo in quel Paese. Insomma, a mio parere, un libro assolutamente da leggere proprio perché riporta alla luce una tragedia che, sebbene molti di noi l’abbiano vissuta nella contemporaneità, è stata sempre considerata lontana, forse anacronistica.
Questo libro, pur se letto a distanza di diversi anni dall’inizio della mia attività legale a difesa dei diritti umani, ha rappresentato per me un fortissimo stimolo per la mia quotidiana azione a tutela delle categorie più svantaggiate: nel suo autore ho trovato quella sensibilità che ci fa partecipi del dolore e delle difficoltà delle persone emarginate in una società sempre più individualista e complessa.
Si è trattata in definitiva di una specie di nutrimento per l’anima, un alimento per rafforzare e incrementare l’energia e la passione necessarie per il mio lavoro.
“Un arcobaleno nella notte” rappresenta una grande lezione di umanità proprio perché ci fa immedesimare e identificare in Nelson Mandela, simbolo di libertà, fraternità, uguaglianza e simbolo soprattutto di una società in cui la diversità viene considerata una risorsa.
Potrebbe pertanto essere una buon regalo di Natale, visto che anche il ricavato delle vendite va in parte in beneficenza. Pensateci.