Meglio un robot o una badante?
Scritto da Stannah il 05-11-2010
La London School of economics ha prefigurato un futuro automatizzato in cui infermiere e badanti saranno sostituite da robot. La previsione si unisce all’analoga tesi proposta dal Massachusetts Institute of Technology di Boston, insieme con il Centro per gli studi monetari e finanziari di Madrid, che ha esteso i rischi dell’automazione a un numero ancora maggiore di mestieri di bassa-media qualifica. Avranno ragione loro? Chi può dirlo: per ora, in Italia sembra proprio che si stia andando in un’altra direzione, a giudicare dal numero di iniziative che cercano di avvicinare gli anziani alle assistenti familiari di origine straniera utilizzate in maniera sempre più massiccia dalle famiglie italiane.
L’argomento è affrontato nell’articolo pubblicato oggi nell’area Magazine, settore Assistenza e salute. Leggendolo, vi accorgerete che nella maggior parte dei casi si cerca di favorire il dialogo reciproco, a beneficio innanzitutto degli anziani bisognosi di cure, ma anche delle stesse badanti, che molto spesso hanno lasciato le famiglie di origine in un’età non più verde per problemi economici. Il rapporto che si crea con l’assistito potrebbe insomma funzionare ancora meglio se è preceduto da una formazione ad hoc e da momenti di confronto-incontro biunivoco.
Se fosse dunque vero quello che ipotizzano gli autorevoli studi sopra citati, sarà necessario mandare a scuola di relazione anche i robot-assistenti? Magari, si avvereranno le fantasie futuristiche di Stanley Kubrick o più simpaticamente del nostro Alberto Sordi, per citare solo due tra i tanti film del Novecento che ne hanno mostrato l’inusitata umanizzazione… Voi che cosa ne pensate? Preferireste essere curati da un automa o da una persona che magari sia anche capace di farvi ridere? La risposta, immaginiamo, è scontata… ma non si sa mai, quindi scrivetecela!
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