Bassano con grappa
Giuseppe Nardini
La Storia
La terza storia che vi raccontiamo, tratta come sempre dal libro di Marco David Benadì “Su e giù per la vita. Storie di uomini e donne straordinariamente ordinari”, è dedicata a Giuseppe Nardini, il presidente delle storica Distilleria Nardini a Bassano del Grappa, la più antica d’Italia.
Giuseppe Nardini “…lo conoscono in molti, anche se lui è riservato e sembra una di quelle persone che avrebbero tanto da raccontare ma di solito non lo fanno. […] È un uomo elegante in pullover e cravatta, il suo viso ispira subito simpatia, e anche la voce.”
L’autore incontra Nardini all’interno della Distilleria, un luogo particolarmente bello ed elegante, dov’è nata la cultura di questo prezioso distillato di vinaccia, che si trova proprio nei pressi dello storico ponte sul Brenta a Bassano del Grappa:
“…la segretaria ci viene incontro con l’educazione e la musicalità del dialetto tutte venete che mi spiazzano molto piacevolmente e ci fa accomodare nello studio del signor Nardini, lo sentiamo arrivare con le stampelle. […] Voglio sentire la storia dietro il viso e dietro i muri dell’azienda […] E così comincia la storia di Giuseppe Nardini.”
Giuseppe è nato nel 1927 e ha sempre avuto una vita molto intensa, ricca di interessi e impegni ai quali si è sempre dedicato con dedizione e soddisfazione.
È stato suo padre ad insegnargli tutti i trucchi del mestiere, e allo stesso modo Giuseppe li ha insegnati alla figlia, che oggi gestisce l’azienda. Nonostante abbia vissuto, lavorato e creato così tanto, il suo tono di voce è mite e le sue parole modeste. Dai suoi racconti emerge una figura di grande imprenditore, ma anche quella di marito, padre, uomo impegnato nel sociale, sportivo e viaggiatore.
Ad un certo punto all’incontro si aggiunge Marisa, la moglie di Giuseppe, una signora bellissima e dolcissima, dalla voce soave e giovane:“…racconta con grande ammirazione che il lavoro del marito è stato molto più di una semplice professione – è stata una missione: «Mio marito mi ha sempre detto che è fortunato perché lavora in un posto che adora. Se un lavoro ti piace, lo fai bene. Io lo dico perché per me condurre la casa è come condurre un’impresa, ci metto lo stesso entusiasmo.»”
Marisa racconta che, come tutti ai loro tempi, si sono conosciuti attraverso le sorelle, i cugini e gli amici in comune. Si ricorda anche di un episodio curioso della loro infanzia:
“…durante una festa aveva visto Giuseppe, allora un ragazzo di sedici anni, mentre lei ne aveva sette, e aveva pensato ‘Mamma che brutto!’ […] Non avrebbe mai immaginato in quel momento che quest’uomo sarebbe diventato il suo compagno di vita.”
Marisa continua il racconto della loro storia, e di come, cresciuti, abbiano iniziato a vedersi più spesso fino ad arrivare al matrimonio. Racconta dei loro momenti felici, ma anche della paura con cui ha attraversato gli anni di piombo, proprio nel periodo in cui Giuseppe era Presidente degli Industriali. Oggi la sua più grande gioia sono i nipotini, il frutto del suo lavoro di tutta la vita:
“Sorride complice con lui e sembrano tutt’e due d’accordo che ‘i figli si devono educare bene, ma i nipoti si possono viziare’.”
Giuseppe Nardini ha fatto molto per la sua famiglia e per gli altri, ha dato tantissimo al territorio e ne è stato ripagato. Ma è anche merito della moglie Marisa se oggi hanno una famiglia ricca di valori in continuità con il tempo e di amore per il genere umano:
“Sono proprio fortunati perché hanno vissuto la guerra e sanno cosa vuol dire, perché hanno lavorato duramente e capito il significato e la responsabilità delle proprie azioni e hanno provato a fare quanto di meglio si potesse con le risorse a disposizione.”
È proprio grazie alla sua forza di volontà e alla sua passione che oggi Giuseppe Nardini è “l’uomo della grappa”, l’uomo che ha portato il sapere racchiuso in questo distillato in tutto il mondo:“La sua è una bella storia, quasi una fiaba: ha fatto parte di una storia imprenditoriale con più di duecento anni di vita, un’attività sana, pulita, che ha dato lavoro a molte persone, rinsaldato le radici del territorio, e consente tutt’oggi di dare all’economia il volto buono che può competergli. […] Mi piace pensare che esistano ancora famiglie così e che in queste famiglie esistano ancora persone come Giuseppe e Marisa che mi hanno accolto nelle loro vite, mi hanno raccontato delle loro gioie e delle loro tristezze e che ora ridono pieni di gratitudine e gioia di vivere.”
L’intera storia dedicata a Giuseppe Nardini è nel libro “Su e giù per la vita. Storie di uomini e donne straordinariamente ordinari” di Marco David Benadì, edito da Baldini&Castoldi.
Da sempre realizziamo montascale per consentire libertà di movimento ai nostri clienti. Dall’ascolto dei loro racconti nasce il progetto Stannah Racconta, una raccolta di storie di uomini e donne straordinariamente ordinari.