Ora et labora
Maria Valeriani
La Storia
La quinta storia che vi raccontiamo, sempre tratta dal libro di Marco David Benadì “Su e giù per la vita. Storie di uomini e donne straordinariamente ordinari” , è dedicata a Maria Valeriani, pittrice originaria di Napoli, figlia d’arte, e che adesso vive a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno.
Maria Valeriani “… è molto più giovane di quanto mi aspettassi, la sua voce è quella di una bimba […] So che purtroppo deve usare la sedia a rotelle per una malattia muscolare che le ha colpito soprattutto le gambe. […] Nonostante abbia dei motivi seri per lamentarsi, non l’ho mai sentita dire neanche una parola amara riguardo alla sua vite né alle cose del mondo.”
Maria accoglie l’autore insieme al marito Pino nella loro casa, grande ma semplice, circondata da un piccolo giardino, e dopo aver mostrato orgogliosa alcuni dei suoi quadri inizia il racconto della sua vita, ricco di aneddoti e ricordi. Maria sembra da subito una persona molto felice, anche se è sulla sedia a rotelle da ormai sette anni:
“Il suo atteggiamento mi sorprende totalmente quando dice che la sedia a rotelle le dà autonomia […] «Prima non potevo fare delle passeggiate, mi sedevo nei bar a leggere e Pino tornava ogni tanto per chiedere se avessi bisogno di qualcosa. Adesso invece andiamo in giro ovunque», mi racconta.”
Insieme alla sedia a rotelle, anche il montascale è per Maria uno strumento essenziale, la aiuta ad essere come è sempre stata, ovvero una persona sempre intenta a fare qualcosa:
«Ogni giorno passa con tanta voglia di fare, un’Ave Maria al mattino appena sveglia quando apro le persiane e vedo il cielo. Grazie. La vita è sacra e il tempo che ci è stato donato non si sciupa con l’ozio. Il riposo è benedetto quando è meritato e ancora oggi che vivo la terza età, la sera sono contenta e soddisfatta se ho fatto ciò che desideravo fare. […] Amo dipingere e se non riesco durante la giornata trascorsa mi sembra di avere un vuoto e sento il formicolio nelle mani e nel cuore.»
Maria ama i colori e la pittura: ha imparato a conoscerli fin da bambina, grazie al padre che ha sempre dipinto nel tempo libero, e che ancora oggi a novant’anni continua a disegnare e colorare. Maria è però anche appassionata di letteratura e di musica, gira il mondo, fa vestiti a maglia per i nipotini, e scrive anche. Insieme al marito Pino, appassionato di meccanica e motori – soprattutto quelli legati all’aviazione – va spesso anche a raduni di volo ultraleggero:“Una volta, mi racconta divertita, girando e guardando gli aerei, aveva scaricato le batterie della sedia e girando in cerca di elettricità si ritrovò in uno stand in cui tutti erano sulla sedia a rotelle, tutti seduti come lei, allegri perché stavano aspettando di volare! «C’è altro oltre alle gambe pigre, basta volerlo», dice lei.”
Maria e Pino si sono conosciuti quarantaquattro anni fa, e si sono sposati dopo solo tre mesi di fidanzamento. Hanno vissuto per i primi tempi a Napoli, dove lei faceva la disegnatrice tecnica e il marito lavorava come ricercatore nel campo delle telecomunicazioni. Il lavoro di Pino li ha portati a cambiare spesso residenza nel corso degli anni, e insieme hanno affrontato tutto sempre con grande serenità e armonia:
«Colori e volo e volo e colori sono stati, credo, il segreto per trascorrere quarant’anni di vita in comune senza cadere nella noia e capirci a vicenda. Abbiamo entrambi le nostre passioni e i nostri spazi.»
Nonostante le difficoltà Maria è una persona straordinaria, ottimista e curiosa del mondo, un raggio di sole e di ospitalità, felice della sua vita. Perché, come dice lei stessa, «le persone più felici non sono quelle che hanno il meglio di tutto, ma quelle che traggono tutto il meglio da ciò che hanno». Per questo la sua malattia non le impedisce di godere delle gioie della vita:
«Dovunque andiamo e non posso entrare a causa delle barriere architettoniche, non mi arrendo mai subito. Domando e chiedo se c’è un’altra soluzione e qualche volta c’è. […] Non mi arrendo facilmente e faccio bene altrimenti non vedrei tante cose belle.»
L’incontro si conclude dopo aver parlato ancora di tante cose, gli aneddoti di vita di Maria e Pino sono davvero tanti e tutti interessanti. E alla fine Maria si preoccupa che tutto sia andato bene, regalando all’autore un’ultima perla:«Sulla parete delle scale che dalla camera da letto portano giù sono appesi dei quadri miei che rappresentano una campagna con tante balle di fieno, tanti toni di giallo e un cielo luminoso e poi una mondina china a fare il suo lavoro. Stanno lì apposta per darmi il buongiorno. Ora et labora e vivi contento per ciò che hai.»
L’intera storia dedicata a Maria Valeriani è nel libro “Su e giù per la vita. Storie di uomini e donne straordinariamente ordinari” di Marco David Benadì, edito da Baldini&Castoldi.
Da sempre realizziamo montascale per consentire libertà di movimento ai nostri clienti. Dall’ascolto dei loro racconti nasce il progetto Stannah Racconta, una raccolta di storie di uomini e donne straordinariamente ordinari.