Arriva la primavera... Salute!

Scritto da Stannah il 04-04-2008

Ci sono quelli che si accorgono della primavera non dalle giornate che si allungano né dagli uccellini che volteggiano nel cielo. Per loro, la certezza di essersi lasciati l’inverno alle spalle arriva invece con il primo starnuto, cui ne seguirà subito dopo un altro e poi un altro ancora…

Stiamo parlando delle persone soggette alle allergie primaverili, stimate in ben nove milioni in tutta Italia. Si tratta cioè di un gruppo piuttosto nutrito, più o meno esteso quanto Roma e Milano (città) messe insieme, che vivono il ritorno della bella stagione con sentimenti tutt’altro che idilliaci.

Le allergie (primaverili e non) non procurano solo raffiche di starnuti, ma anche tosse, gonfiore agli occhi, stanchezza continua, calo della concentrazione e irritabilità. Non solo, purtroppo: è stato dimostrato, per esempio, che chi soffre di rinite allergica ha probabilità otto volte maggiori rispetto a un soggetto sano di ammalarsi d’asma.

La predisposizione alle allergie sarebbe genetica, il che vuol dire, ahimè, che una volta manifestatasi la patologia, non c’è granché da fare.
In più, negli ultimi anni, il numero di allergici è cresciuto per la presenza di ulteriori fattori scatenanti, come l’inquinamento da polveri sottili, la continua esposizione all’aria condizionata e l’alimentazione più povera di anti-ossidanti naturali.

Nonostante i poco rassicuranti dati di fatto, però, liberarsi dalle allergie, soprattutto da quelle stagionali più forti nei periodi di fioritura degli alberi, è possibile… se non altro basta adottare alcune piccole strategie per evitare di farsi diventare il naso come un peperone!


Per esempio, se la giornata è particolarmente asciutta e ventilata, sarà bene limitare le uscite all’aperto; soprattutto è opportuno tenersi lontani dai luoghi bucolici, come parchi e boschi.
In primavera, infatti, fioriscono le piante graminacee, le più grosse portatrici di pollini, che sono la causa principe della rinite allergica.

Negli ultimi tempi, però, si è visto che anche le betulle, i noccioli e i carpini, cioè tre meravigliose specie arboree piuttosto diffuse sui monti e le colline di tutta Italia, possono provocare l’insorgenza di allergie.

Se proprio si vuole fare un viaggio nel pieno dell’esplosione della fioritura, poi, sarà meglio orientarsi verso località di mare, a minor concentrazione di pollini e in generale chiudere le finestre di casa o i finestrini dell’auto soprattutto all’imbrunire, ossia nel momento del giorno in cui i pollini si librano con più consistenza nell’aria.

E’ poi consigliabile farsi la doccia e lavarsi i capelli ogni sera, dal momento che i granuli di polline possono rimanere impigliati sulla testa, depositarsi poi sul cuscino e da lì transitare direttamente nelle narici.

Da ultimo, il consiglio più importante: al primo manifestarsi dell’allergia, conviene consultare il proprio medico per farsi consigliare l’antistaminico più adatto.
E’ essenziale infatti essere coscienti del problema affrontandolo in maniera responsabile, un atteggiamento che, sembrerebbe, non sia applicato così spesso dai soggetti allergici. Molti di loro, infatti, sopportano raffreddori, gonfiori e tosse perché tanto, dicono, poi la fioritura passa.

Niente di più sbagliato. Senza cadere nel panico, cioè finire vittima dell’eccesso opposto, si deve sempre ricordare che l’allergia è una malattia, più o meno come tutte le altre.
Per superarla, insomma, il fai da te non sempre basta. L’importante è accettare la propria condizione, accettarsi, in definitiva. Chi lo fa, tornerà a godere della primavera con il naso finalmente libero!


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