Buona quest'insalata... ma da dove arriva?
Scritto da Alessandra Cicalini il 12-03-2008
Un tempo si diceva l’uomo è ciò che mangia.
Probabilmente l’adagio è ancora valido, solo che, oggi, guardando attentamente nel nostro piatto, siamo colti da molti dubbi. Sarà buona questa insalata? Ma le arance arriveranno davvero dalla Sicilia? E questa maglietta è davvero prodotta con cotone di prima qualità? Rispondere da soli a domande di questo genere è assai difficile: non conviene farsene troppe.
L’atteggiamento migliore, invece, è sempre quello positivo. Siamo incerti sulla provenienza dello yogurt? Allora armiamoci di coraggio e chiediamo al negoziante da dove arriva. Vogliamo sapere se quello shampoo contiene tensioattivi inquinanti? Appuntiamoci su un foglio i nomi degli ingredienti e poi chiediamo a un amico che ha nozioni di chimica.
Insomma, non lasciamoci sopraffare dalle merci, ma usiamo la testa e l’istinto.
E’ con questo spirito che dal 1983 si festeggia, il 15 marzo, la “Giornata mondiale dei consumatori”. Al centro della giornata i concetti espressi nel 1962, proprio il 15 marzo, dal presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, in un discorso al Congresso americano. In quell’occasione Jfk parlò dei quattro diritti fondamentali dei consumatori: al primo posto mise, per l’appunto, il diritto alla sicurezza dei prodotti.
Ai principi emanati dal giovane presidente Usa dal tragico destino in seguito se ne sono aggiunti altri, dal 1985 contenuti nelle “Linee guida della protezione dei consumatori” emanate dall’Onu.
Qualche anno dopo è arrivata anche la “Giornata europea dei consumatori” che coincide con quella mondiale. Per l’uno e l’altro evento sono previste diverse iniziative.
Per conoscerle tutte, conviene chiamare le associazioni di consumatori (tra le altre, Adiconsum e Federconsumatori del luogo in cui si abita.
In definitiva, che si festeggi o meno, dobbiamo ricordarci che non siamo soli e che le merci sono “cattive” solo se non usiamo il buonsenso!