Finalmente tempo per oziare: tempo per noi stessi
Scritto da Stefania Marcolin il 14-08-2008
“Oziare significa essere liberi e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Buger King o fra Volvo e Saab.
Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo, libera da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia”
(da “l’Ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson, Rizzoli).
Varie disquisizioni sull’ozio recitano la contrapposizione tra ozio e lavoro, criticando la società moderna frenetica e consumista e arrivando alla distorsione del moderno concetto di ozio come pigrizia e inerzia, vizio sociale e via discorrendo.
l’ozio è identificato come il padre dei vizi.
Una società che misura il tempo in denaro, disprezza l’ozio come spreco di tempo: fuga dal lavoro, “svago”, ha senso solo se lo si assume come pausa giustificata per una migliore e più efficiente ripresa lavorativa.
Ci vergogniamo del riposo, il lungo meditare ci crea rimorsi, abbiamo sempre l’orologio alla mano per timore che qualcosa sfugga…
Invece in antico era quiete, beata solitudine e meditazione: tempo operoso per sé, studio, contemplazione, energia per trovare le idee e prendere le decisioni.
Oziare è semplicemente prendersi del tempo per se stessi, per sentirsi liberi.
Oziare come controtendenza alla frenesia della società moderna verso l’effimero, vivere con “lentezza” per spezzare il ritmo vorticoso, ossessivo del lavoro e del consumo, respingere la grammatica della ragione, efficienza, produttività, omologazione, seriosità e disincanto e perdita di spiritualità.
Credo che per il nostro benessere psicologico sarebbe utile garantirci almeno un’ora ogni giorno di “sano ozio”.
Oziare creativamente anziché ottundere la mente davanti alla tv!
La clinica ci mostra l’infelicità di molte persone vittime del lavoro, della competitività, del giudizio sociale. E le moderne terapie insegnano il rilassamento e la mindfulness: la consapevolezza di sé, per muoversi in direzione dei propri valori più profondi e autentici.
La pratica della mindfulness si propone, infatti, di aiutarci a sostituire nella vita quotidiana comportamenti automatici e distruttivi, attraverso l’abilità di vivere il momento presente, invece di essere catturati da anticipazioni catastrofiche del futuro, oppure da recriminazioni sul passato, riconoscere i propri pensieri superando atteggiamenti di fuga e di rifiuto nei confronti delle proprie emozioni.
La pratica costante di tali esercizi o “meditazioni” ha profondi effetti sulla salute fisica e mentale.
Una forma di ozio moderno si potrebbe dire, no?
Gli artisti vivono e lavorano contemplando il mondo, facendo esperienze, realizzando opere.
A mio avviso, il loro modus vivendi può essere considerato esempio di ozio come sintesi di libertà, creatività, lavoro.
Il tempo dell’ozio può essere anche il tempo delle giuste e più ricche relazioni umane, del dialogo. Tempo per coltivare affetti e riscoprire l’essenziale, riscoprire il proprio corpo e i suoi ritmi naturali e lo spazio e la natura come dimora da abitare con meraviglia!
Non credete che l’età pensionabile possa essere una grossa opportunità per oziare ?!