Gli anziani più tristi dei giovani? Ma chi l'ha detto!

Scritto da Stefania Marcolin il 18-06-2008

emozioni_nella_terza_età.jpgLo stereotipo popolare suggerisce che con l’età la gente diventa meno emotiva: si passa dall’esuberanza della giovane età, allo sviluppo di un controllo razionale delle emozioni nell’età adulta e senile. Si moderano i tratti del carattere quali l’impulsività e il rigore, mostrando atteggiamenti più pazienti, umore più stabile e una certa indipendenza da convenzioni e compromessi.

Si riconoscono differenze nel significato, ma anche nella frequenza delle emozioni nelle diverse età. Col tempo si accumulano un gran numero di esperienze emotive: le persone anziane imparano a vedere sia il lato positivo sia il lato negativo delle cose; c’è un calo della frequenza delle esperienze emotive associato all’età, spiegabile per molti con una riduzione delle esperienze, nuove soprattutto, e della socialità. Non poco si trovano persone che soffrono di ansia o depressione nella terza età.
Depressione come risposta comune ad eventi di vita, come la perdita del coniuge, la malattia, la perdita di ruoli o capacità, e così via, che sollecitano inevitabilmente sentimenti di tristezza e ansietà.

Ma attenzione: nonostante invecchiando si possa conoscere una riduzione di abilità e autonomie, vi sorprenderà apprendere che la frequenza di felicità e tristezza è identica nei giovani e negli anziani! Anche in età avanzata, cioè, si è capaci di slanci affettivi, di curiosità e di creatività!


E l’età pensionabile mette a disposizione un sacco di tempo libero che può essere goduto e utilizzato per esprimere questa creatività, a partire dalle piccole azioni quotidiane. Ciò sappiamo essere molto utile al fine di invecchiare bene e prevenire decadimento mentale, noia e isolamento.

Anche la speranza e capacità di fare progetti non vengono meno, ma si modificano: i progetti sono a più breve termine e legati più all’autoaccudimento, al nutrirsi bene, alla cura delle proprie cose.
Il benessere è correlato a salute, condizione socio-economica, grado di interazioni sociali, status coniugale, abitazione e a valutazioni soggettive naturalmente (ciò che è importante per qualcuno, che determina la soddisfazione personale, può non esserlo per un altro).

Migliorando le condizioni di vita con misure di supporto per il benessere, attraverso lo sviluppo di tecnologie, interventi politici e cambiamenti sociali, e solidi legami affettivi, gli anziani si sentono sostenuti in questa età di cambiamento: risorse e vulnerabilità si bilanciano consentendo la prevalenza di emozioni positive, alimentando volontà di vita e motivazione, con buon livello di soddisfazione.


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