I vantaggi dei cibi crudi per la nostra salute
Scritto da Angela Maria Messina il 17-07-2009
Quando ci sediamo a tavola o stiamo per preparare il pranzo, spesso facciamo delle scelte: carne o pesce? vino bianco o rosso? piatto asciutto o piatto in brodo?
Altre volte, in più, ci chiediamo: meglio consumare un pasto cotto o uno crudo?
Scegliere tra queste due alternative dipende in gran parte dalle nostre preferenze e dal nostro gusto, dato che molti cibi possono essere consumati sia cotti che crudi, ad esempio la maggior parte delle verdure.
Ci sono comunque dei vantaggi nel privilegiare i cibi crudi: a questo proposito, esiste persino una “filosofia alimentare” detta crudismo o, con il termine inglese, raw food, che promuove il consumo di alimenti crudi, quindi intatti così come vengono prodotti.
Secondo i promotori di questa corrente alimentare, chi mangia cibi crudi assume tutti i “fattori vitali” in essi presenti come ormoni, oligoelementi, essenze volatili, antiossidanti, biostimoline e complessi antibiotici che altrimenti andrebbero persi con la cottura; inoltre, seguendo il crudismo, si ha una migliore disintossicazione dell’organismo e si riesce a seguire uno stile di vita più naturale. Per chi è contrario l’alimentazione a base di cibi crudi è invece solo una delle tante mode salutistiche che arrivano in Europa dagli Stati Uniti e che sta spopolando tra i personaggi del mondo dello spettacolo, anzi il raw food non è altro che un disturbo alimentare che porta avere una attenzione esasperata nei confronti delle proprie scelte alimentari.
Senza comunque arrivare a diventare “crudista” resta comunque il fatto che privilegiare, quando è possibile, cibi crudi non può che far bene al nostro organismo, dal momento che la cottura, in modo diverso a seconda della tecnica utilizzata, impoverisce gli alimenti non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche organolettico, modificandone la consistenza, l’aroma e il sapore.
Qualche settimana fa “Salute” de “La Repubblica” riportava i dati di una ricerca condotta dall’Institute food technologies secondo cui nelle verdure la perdita di antiossidanti – elementi nutritivi importanti per proteggere il sistema cellulare dai radicali liberi- risulta diminuito con la cottura in acqua, sia tradizionale che a pressione, del 30-50%.
Cosa si può scegliere per cercare di mangiare più spesso “crudo”?
Al primo posto stanno le verdure e la frutta, prodotti che già abitualmente si consumano sia crudi che cotti e che la stagione estiva ci offre in abbondanza.
Certo, non tutte le verdure si possono mangiare crude: patate, melanzane, peperoni e pomodori verdi più sono crudi più sono dannosi; broccoli e cavolfiori non sono appetibili da crudi, mentre gli spinaci e i piselli, se freschi e appena colti, possono essere consumati crudi ogni tanto.
La scelta tra le verdure crude rimane comunque molto vasta: finocchi, pomodori rossi maturi, sedano, zucchine, carote, cetrioli e tutti i vari tipi di insalate, soprattutto d’estate possono essere consumati come accompagnamento al secondo piatto, oppure come piatto iniziale o meglio ancora come ingredienti di salse e sughi per insaporire carni o pesci o per condire la pasta.
Per preparare un sugo per la pasta basta scegliere delle verdure come le zucchine, frullarle insieme ad alcuni semi (pinoli, zucca, girasole, sesamo e così via) aggiungere olio e sale e se si desidera un po’ di pomodoro; l’unica attenzione è quella di non preparare la verdura frullata troppo tempo prima.
Non sempre è gradito invece il consumo di carne o pesce crudo che richiede comunque una preparazione particolare e una maggiore attenzione alla qualità della materia prima; in questo caso, infatti, la cottura aiuta ad eliminare o ridurre eventuali batteri contaminanti il prodotto.
Bisogna avere anche una certa attenzione nello scegliere latte, formaggi e uova crudi di cui non siamo in grado di conoscere la qualità igienica.
Per insaporire molte pietanze, come insalate, carni o pesce, seguendo la scelta del “crudo” molto gustosi sono i semi oleosi e la frutta secca come pinoli, noci, nocciole e mandorle, alimenti ricchi di sostanze protettive.
In particolare i semi oleosi, come i semi di sesamo, di zucca, di girasole, di lino, presenti spesso nelle diete vegetariane, sono ormai considerati dei preziosi integratori alimentari per le loro qualità nutrizionali e dovrebbero essere impiegati con maggior frequenza in cucina; possono essere utilizzati interi, leggermente tostati o finemente macinati.
Apportano, in particolar modo, acidi grassi essenziali, acido linoleico (Omega-6), acido alfa-linolenico (Omega-3), proteine, vitamine e sali minerali. Un mix di elementi che influenzano positivamente la salute e il benessere fisico.