Il dolce natalizio. Curiosità e salute
Scritto da Angela Maria Messina il 21-12-2007
Natale, una festa che al di là del suo significato religioso, per molti diventa l’occasione per riscoprire le nostre tradizioni culinarie.
Due sono i momenti gastronomici importanti: la Vigilia e il Pranzo di Natale. La Vigilia è una sorta di digiuno-veglia con cui ci si prepara alla festa vera: si mangia “di magro” e quindi pesce, che è da sempre uno dei simboli del cristianesimo.
Il pranzo natalizio è invece a base di carni, soprattutto di animali domestici, mansueti e innocui come il cappone e il tacchino.
Ma sicuramente la cena della Vigilia o il pranzo di Natale non possono concludersi senza il “tipico” dolce tradizionale, che spesso viene preparato solo per queste occasioni.
I dolci infatti hanno un ruolo importantissimo nella cucina natalizia di ogni regione, anche se il panettone, pur nato a Milano, è diventato oggi il simbolo del Natale in tutta la penisola.
Si narra che si tratti di un dolce nato per una storia d’amore presso la corte di Ludovico Maria Sforza. Ughetto degli Antellari, nobile cavaliere milanese, si finse garzone del fornaio Toni per conquistarne la figlia Adalgisa. Egli preparò un pane dolce ricco di uvetta e scorze candite di arancia e cedro: questo “pane” ebbe un grande successo e venne chiamato “il pan de Toni” da cui il nome panettone.
Accanto al panettone in ogni regione italiana troviamo delle dolcezze tipiche: ecco nella costiera sorrentina le Zeppole, ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina, acqua, latte ed anice, e condite con miele, diavulilli (confettini piccini e coloratissimi che riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di natale) e scorzette d’arancia.
In Emilia Romagna il Panone di Natale, un dolce fatto di mandorle, cioccolato, noci, pinoli, uvetta, miele o infine in Liguria il Pandolce, a base di farina, uvetta, zucca candita,essenza di fiori d’arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio, latte e marsala… Si potrebbe continuare ancora con il famosissimo Panforte di Siena, dolce delizioso e ricco di mandorle, noci e gherigli o il Panpepato, dolce tipico di Ferrara…
Sono tutte preparazioni a base di ingredienti semplici e per lo più legati alla tradizione contadina di quella zona, come mandorle, noci, nocciole, latte, burro, farina.
d’accordo le tradizioni natalizie, ma non è forse vero che troppi dolci fanno male?
Non è proprio così, ma come per qualsiasi altro alimento, non bisogna esagerare nel loro consumo anche durante le feste di Natale.
I più golosi comunque ricordino che fare una bella passeggiata aiuta a stare meglio anche dopo un ricco e dolce pranzo natalizio!
Angela Maria Messina
Tecnologo Alimentare – Nutrizionista