Il pesce: un aiuto per la salute
Scritto da Angela Maria Messina il 08-05-2012
Bisogna consumare almeno 2-3 volte alla settimana pesce … Il pesce sostituisce degnamente la carne …. Mangiate più pesce …. meglio quello dei nostri mari …..
Non c’è articolo o notizia in cui si tratta di alimentazione nel quale non ci siano queste indicazioni. Ma perché il pesce fa così “bene” ??
Prima di tutto è ricco di proteine nobili e i suoi grassi sono migliori rispetto a quelli della carne, ha un basso contenuto di colesterolo ( tranne che le specie particolarmente grasse) e un buon apporto di vitamine del gruppo B , vitamina A ed E e di sali di minerali. Tra questi importanti sono: selenio, iodio, fosforo, zinco, ferro.
Certo le sue caratteristiche nutrizionali variano da specie a specie, soprattutto per quanto riguarda il contenuto in grassi : anguilla, sgombro, tonno hanno un contenuto in grassi superiore al 10%, la maggior parte dei pesci contiene grassi tra il 3% e il 10% , mentre merluzzo, nasello, orata, branzino, sogliola, palombo, considerati magri, arrivano ad una quantità di grassi non superiore al 3%.
In ogni caso comunque i grassi contenuti sono prevalentemente polinsaturi del tipo omega 3, il cui consumo è raccomandato. Questi grassi infatti contribuiscono ad abbassare il livello di colesterolo e a mantenere una buona fluidità del sangue: azioni importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Sono alimenti di facile digeribilità, anche se, come è ovvio, questa dipende anche dalle modalità di cottura utilizzate.
Al momento dell’acquisto è meglio guardare con attenzione il banco di vendita che deve essere ben ordinato, refrigerato, con le specie ben separate una dall’altra, solitamente messe su un letto di ghiaccio; i filetti non devono stare accanto al pesce intero con lo squame, per evitare contaminazioni e il pesce decongelato è posto in una zona separata.
Essendo un alimento di facile deperibilità è preferibile acquistarlo già eviscerato o compiere questa operazione appena possibile.
Infine attenzione alla etichetta: ne abbiamo già parlato ma ricordo le informazioni principali che devono essere presenti sulla confezione o sui cartelli nel caso di prodotto venduto sfuso:
– denominazione commerciale della specie (es. branzino) seguita anche dalla denominazione scientifica (in questo caso Dicentrarchus iabrax)
– metodo di produzione, cioè se il pesce proviene da un allevamento o se è stato pescato in mare o in acque dolci (allevato, pescato in mare o in acque interne)
– zona di cattura nel caso del prodotto pescato (Mar Mediterraneo, Oceano Indiano,…)
– Paese di provenienza per il prodotto allevato.
Le acque dei nostri mari sono ricche di pesce azzurro, una denominazione più che altro commerciale che raggruppa alcuni pesci che presentano delle caratteristiche comuni: piccole dimensioni, dorso di colore tendente al blu e ventre argenteo. Sono acciughe, sardine, sgombri, aguglie, costardelle per citarne alcuni….
Le loro caratteristiche nutritive sono simili a quelle degli altri pesci, con il vantaggio però di essere meno a rischio di inquinamento viste le loro piccole dimensioni; inoltre essendo pescati nelle acque del Mediterraneo possiamo quasi considerarli a “kilometro zero” rispetto ad altre pesci che arrivano da mari molto lontani.
Hanno una carne particolarmente delicata e tenera che si può alterare facilmente : per questo devono essere consumati freschissimi.
Il consumo del pesce azzurro andrebbe rivalutato anche tenendo conto del costo contenuto, rispetto alla sua qualità, e della sua versatilità in cucina: sono moltissimi infatti i piatti, tipici di zone e regioni italiane, a base di questo prezioso e gustoso alimento.
Non c’è articolo o notizia in cui si tratta di alimentazione nel quale non ci siano queste indicazioni. Ma perché il pesce fa così “bene” ??
Prima di tutto è ricco di proteine nobili e i suoi grassi sono migliori rispetto a quelli della carne, ha un basso contenuto di colesterolo ( tranne che le specie particolarmente grasse) e un buon apporto di vitamine del gruppo B , vitamina A ed E e di sali di minerali. Tra questi importanti sono: selenio, iodio, fosforo, zinco, ferro.
Certo le sue caratteristiche nutrizionali variano da specie a specie, soprattutto per quanto riguarda il contenuto in grassi : anguilla, sgombro, tonno hanno un contenuto in grassi superiore al 10%, la maggior parte dei pesci contiene grassi tra il 3% e il 10% , mentre merluzzo, nasello, orata, branzino, sogliola, palombo, considerati magri, arrivano ad una quantità di grassi non superiore al 3%.
In ogni caso comunque i grassi contenuti sono prevalentemente polinsaturi del tipo omega 3, il cui consumo è raccomandato. Questi grassi infatti contribuiscono ad abbassare il livello di colesterolo e a mantenere una buona fluidità del sangue: azioni importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Sono alimenti di facile digeribilità, anche se, come è ovvio, questa dipende anche dalle modalità di cottura utilizzate.
Al momento dell’acquisto è meglio guardare con attenzione il banco di vendita che deve essere ben ordinato, refrigerato, con le specie ben separate una dall’altra, solitamente messe su un letto di ghiaccio; i filetti non devono stare accanto al pesce intero con lo squame, per evitare contaminazioni e il pesce decongelato è posto in una zona separata.
Essendo un alimento di facile deperibilità è preferibile acquistarlo già eviscerato o compiere questa operazione appena possibile.
Infine attenzione alla etichetta: ne abbiamo già parlato ma ricordo le informazioni principali che devono essere presenti sulla confezione o sui cartelli nel caso di prodotto venduto sfuso:
– denominazione commerciale della specie (es. branzino) seguita anche dalla denominazione scientifica (in questo caso Dicentrarchus iabrax)
– metodo di produzione, cioè se il pesce proviene da un allevamento o se è stato pescato in mare o in acque dolci (allevato, pescato in mare o in acque interne)
– zona di cattura nel caso del prodotto pescato (Mar Mediterraneo, Oceano Indiano,…)
– Paese di provenienza per il prodotto allevato.
Le acque dei nostri mari sono ricche di pesce azzurro, una denominazione più che altro commerciale che raggruppa alcuni pesci che presentano delle caratteristiche comuni: piccole dimensioni, dorso di colore tendente al blu e ventre argenteo. Sono acciughe, sardine, sgombri, aguglie, costardelle per citarne alcuni….
Le loro caratteristiche nutritive sono simili a quelle degli altri pesci, con il vantaggio però di essere meno a rischio di inquinamento viste le loro piccole dimensioni; inoltre essendo pescati nelle acque del Mediterraneo possiamo quasi considerarli a “kilometro zero” rispetto ad altre pesci che arrivano da mari molto lontani.
Hanno una carne particolarmente delicata e tenera che si può alterare facilmente : per questo devono essere consumati freschissimi.
Il consumo del pesce azzurro andrebbe rivalutato anche tenendo conto del costo contenuto, rispetto alla sua qualità, e della sua versatilità in cucina: sono moltissimi infatti i piatti, tipici di zone e regioni italiane, a base di questo prezioso e gustoso alimento.