Più viaggiatori che TURISTI
Scritto da Alessandra Cicalini il 07-02-2008
“Gioventù, grande, gagliarda, innamorata. Gioventù piena di grazia, forza, fascino. Sai che la Vecchiaia può venire dopo di te, con eguale grazia, forza, fascino?” (W.Whitman).
Anche se in campo scientifico mancano teorie esaustive, gli studiosi usano modelli e metafore per spiegare l’invecchiamento umano, concordando nel definire l’invecchiamento non solo come fenomeno puramente biologico, ma anche condizionato da fattori socio-ambientali e psicologici. l’uomo è l’unico essere vivente il cui comportamento può migliorare o peggiorare la qualità del suo invecchiamento (Birren J.E. e Schroots J.F. 1996).
l’invecchiamento dipende dall’esperienza di vita, così come dalla motivazione alla vita e dalle risorse personali che uno impegna nel vivere; la saggezza non è soltanto una conoscenza più allargata, ma implica anche aspetti di personalità, idee, credenze, ruoli sociali, apprendimenti… Mentre per alcuni invecchiare significa restare aggrappati a vecchi ruoli, che li hanno magari resi felici e fatti sentire utili per lungo tempo, destinati ad assistere impotenti al declino di ruoli e capacità; altri colgono l’arrivo della terza età e del pensionamento come nuova opportunità, disponibili e interessati a scoprire cose nuove, imparano altri modi per rispondere ai propri bisogni. La vecchiaia può essere un’età di grande vitalità e ricca di nuovi contenuti! Partendo dal riappropriarsi del tempo, liberandosi dalle regole della fretta e della produttività, scoprendo la “lentezza” che aiuta a vivere, pensare e divertirsi meglio, per dedicarsi alla cura dei propri interessi e delle relazioni.
Viaggi e turismo sono occasioni privilegiate di socializzazione e di arricchimento culturale e umano, attraverso il confronto con altri modi di vivere. Una suggestiva metafora descrive la vita e anche la vecchiaia come un viaggio, un susseguirsi di mete, ogni volta con attese diverse, con risorse cedute al tempo e altre arricchite dall’esperienza vissuta. Col tempo si finisce col somigliare più a viaggiatori che a turisti: ci si può permettere di viaggiare senza ansia e impazienza, cercando luoghi e vicende, mete che si aprono come porte attraverso cui uscire da una realtà per penetrare in altre inesplorate… Pronti a gustare memorie, il distendersi dei paesaggi, i profili delle città, dei paesi, della gente che si incontra con più attenta consapevolezza.
Viaggiare e scoprire riflettono l’idea di voler continuare a crescere anziché invecchiare…
Stefania Marcolin
Psicologa psicoterapeuta