Riabilitare è meglio che guarire
Scritto da Stannah il 06-07-2010
Lo diceva anche Marco Baldoni, il “dentista degli anziani” che abbiamo intervistato qualche giorno fa: a un paziente, soprattutto se anziano, non basta garantirgli la guarigione, bensì è indispensabile favorirne la riabilitazione. Il suo ragionamento può essere esteso a tutte le patologie, non solo dei denti: in età avanzata è purtroppo molto frequente che si combatta con malattie croniche difficilmente estirpabili del tutto. Per tale ragione, un medico davvero lungimirante ha il dovere di avvertire il proprio assistito che non sarà la singola medicina a rimetterlo in sesto né quest’ultimo potrà aspettarsi effetti miracolosi da un farmaco. Molto di più conteranno i comportamenti da attuare quotidianamente, alcuni dei quali guidati dallo stesso terapeuta. Il futuro della sanità è dunque nella riabilitazione, come ha dichiarato Massimo Fini, direttore dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico San Raffaele Pisana di Roma, in un’intervista al quotidiano “Il Giornale”. Secondo il professore, nei prossimi anni “la riabilitazione si occuperà sempre più di anziani” e in generale di “persone con malattie croniche o affette da più patologie contemporaneamente”, la cosiddetta comorbilità. Il suo obiettivo sarà ridurre in misura sempre maggiore “la cronicizzazione delle malattie e la prevenzione della riacutizzazione di quelle già divenute croniche”. Per arrivare a questo risultato, prosegue Fini, servirà la collaborazione costante tra ricerca e assistenza. Dal punto di vista del singolo cittadino, invece, è importante adottare prima possibile stili di vita virtuosi per assicurare a un’eventuale riabilitazione più alte percentuali di successo. Voi come affrontate le terapie? Riuscite a completarle o lasciate perdere non appena vi sentite meglio? Rifletteteci (è molto importante!) e, se avete voglia, raccontatecelo.