Stefano De Angelis di Giocamondo e le vacanze senior di qualità

Scritto da Alessandra Cicalini il 04-07-2013

Intervista di Alessandra Cicalini

Relax e socializzazione: agli anziani che partono con Giocamondo, il tour operator di Ascoli Piceno prossimo al decennale nell’organizzazione delle vacanze per junior e senior, interessano essenzialmente questi due elementi. E a pensarci bene, è più che comprensibile: dopo anni di lavoro e di impegni vari, che cosa c’è di più importante per un anziano di un soggiorno di qualità?  Da un assunto simile è partita l’azienda marchigiana nel 2004. Nove anni dopo, il settore viaggi per i senior è in forte espansione, come conferma Stefano De Angelis, il fondatore di Giocamondo, oggi trentottenne,  che quando ne aveva soli ventinove si è inventato un marchio “musicale”, come il manager stesso lo definisce, capace di far partire già solo con l’immaginazione ragazzi e anziani alla ricerca di divertimento intelligente. Per garantire quest’ultimo al pubblico più maturo, Giocamondo ha scelto di tenere i prezzi un po’ più alti. “In questo modo, però, garantiamo un controllo totale sulla qualità delle strutture e sui servizi che siamo in grado di offrire ai nostri clienti”, precisa De Angelis, nell’intervista a Muoversi Insieme che avete appena cominciato a leggere.

(Per l’immagine che vedete qui di fianco, ringraziamo Giocamondo che ce l’ha gentilmente concessa).

Buon proseguimento.

 

Siete partiti già dall’inizio con junior e senior?

Sì, e anche se attualmente siamo leader sono nella prima area, la seconda è in forte crescita.

Che cosa significa concretamente?

Quest’anno ci aspettiamo un migliaio di clienti anziani, contro i circa 500-600 dello scorso anno.

Come si spiega un incremento così consistente? 

Con la nostra capacità di fidelizzare i clienti, da una parte, e dall’altra con la capacità di attrarne di nuovi anche grazie all’azione promozionale attuata da chi ha già viaggiato con noi e al nostro staff tecnico molto abile nella gestione del Web 2.0 e dei motori di ricerca.

In effetti, se si cercano in rete le parole chiave vacanze e anziani, voi comparite tra i primi risultati. Che cosa caratterizzano le vostre vacanze? Tradotto in altri termini, perché un anziano dovrebbe partire con voi?

La nostra politica aziendale è improntata sulla qualità, sia in termini di strutture ricettive sia nel campo dell’assistenza alla vacanza.

In che cosa consiste quest’ultima?

Le nostre vacanze non sono un parcheggio per gli anziani, bensì veri momenti di socializzazione e di confronto anche culturale.

Come garantite questi risultati?

Siamo dotati di uno staff di una sessantina di addetti con specializzazioni varie: dall’animatore classico allo psicologo con competenza nell’ascolto, formati spesso direttamente da noi.

Offrite anche servizi agli anziani non autosufficienti?

All’occorrenza sì, però non è questo il nostro target di base. Semmai, anzi, da quest’anno stiamo partendo con una sperimentazione nuova che potrebbe comportare un po’ più di sforzo fisico per i nostri ospiti.

Di che cosa si tratta?

A settembre abbiamo organizzato un itinerario di arte e fede tra l’Umbria e le Marche (tra le tappe toccate: Assisi e Loreto, ndr), in cui si starà fuori otto giorni cambiando anche hotel.

Non temete la concorrenza delle parrocchie, che spesso organizzano viaggi simili?
In verità no, perché a noi interessa maggiormente l’ambito culturale, anche se capiamo bene quanto appeal abbia sull’anziano l’aspetto religioso. Per questi motivi, abbiamo puntato molto sulla preparazione delle guide che li accompagneranno, ben sapendo che i nostri clienti hanno in genere una cultura medio-alta.

I vostri clienti, quindi, sono molto esigenti: in quali altri modi li soddisfate?

Per esempio, curando molto il cibo, elemento basilare. Nei nostri hotel gli ospiti trovano varietà e anche tipicità locali, tutte le volte che sia possibile. In molti casi, poi, organizziamo, tra le altre attività proposte, escursioni enogastronomiche, in genere di grande successo.

Da quali zone arrivano i vostri clienti in genere?

In prevalenza da Roma e dal Napoletano, ma pian piano stanno aumentando le presenze anche da altre parti d’Italia.

Qual è la meta più gettonata?

Il mare, naturalmente,  e infatti da quest’anno abbiamo raddoppiato le strutture di San Benedetto del Tronto, e al contempo ci siamo spostati un po’ più a nord, inserendo le Terme di Castrocaro e le quelle di Rimini. Stiamo infatti cercando di attrarre i clienti proveniente dall’area settentrionale del Paese che in genere scelgono la Liguria e l’alta Toscana per le loro vacanze.

Siete partiti con i pensionati ex Inpdap, che fruiscono tuttora di sconti: chi li stabilisce?

L’Inps sulla base del reddito Isee, ma non le saprei dire in quale misura. In ogni caso, le nostre vacanze sono aperte a tutti gli anziani, naturalmente alla ricerca di qualcosa di speciale.

Non crede che potrebbe mutare la situazione nel futuro, considerando che ci saranno sempre meno persone con la pensione Inps sicura?

Io la vedo diversamente: a mio avviso, gli anziani del futuro saranno ancora più esigenti di quelli di oggi perché avranno una cultura media ancora più elevata. E poi, in ogni caso, è come per i jeans: c’è chi compra marche comuni e chi quelle di grossi stilisti.

Avete pensato al mercato senior straniero?

Sì, ma in questo caso da un paio d’anni abbiamo lanciato un marchio differente, che si chiamaIdeatravel, per un’internazionalizzazione a tutto tondo. Tra i nostri nuovi clienti, però, già abbiamo visto che ci sono molti senior provenienti in buona parte dall’Est Europa.

Vista la sua esperienza anche con i bambini, non pensa che potrebbe essere una nicchia interessante quella delle vacanza per nonni e nipoti?

Già ci capita qualche volta di ospitarli insieme, ma per ora no, non ci sembra un business. Invece, nel campo dei senior, è molto forte la presenza dei single, che oltretutto pagano anche di più.

Come se lo spiega?

Per il grande desiderio degli anziani di fare nuove conoscenze, come testimoniano le mail che ci scrivono durante l’inverno e il desiderio di ritrovarsi l’anno dopo.

Il contatto costante con i clienti ha influito anche sulla scelta delle strutture (tutte accessibili, come scrivete sul vostro catalogo) e sul tipo di attività che offrite?

Moltissimo. Si può anzi dire che la griglia di requisiti che le nostre strutture devono rispettare sia stata costruita nel tempo grazie ai feedback degli ospiti.

Quali sono le richieste più comuni?

Per esempio, la vicinanza dell’hotel o della spa alla spiaggia, un elemento molto importante.

Tra le attività ludiche che cosa va di più?

Moltissimo il ballo, poi le carte e le bocce. E infine le escursioni.

È molto diverso lavorare con i bambini e con gli anziani?

In verità, no: molti animatori, anzi, ci raccontano di aver proposto le stesse attività agli uni e agli altri, perché è come le due estremità si assomigliassero. Da anziani, insomma, ritorna a essere molto sentito il bisogno di giocare.

 

Una bella prospettiva per chi è ancora alle prese con scartoffie e altre rogne, non c’è che dire…  A Stefano De Angelis di Giocamondo in bocca al lupo  e agli anziani in partenza per le vacanze, allora, buon divertimento!

 

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