Balere estive, pestarsi i piedi è lecito!

Scritto da Stannah il 08-07-2009

Nelle sere d’estate ci sono luoghi in cui habitué e novellini del ballo si mescolano senza darsi troppo fastidio: il magico connubio si verifica nelle balere e nei dancing all’aperto, soprattutto in quelli più improvvisati che nascono durante le sagre enogastronomiche, accompagnati da orchestrine dal vivo. D’inverno, invece, non è lo stesso: quando la temperatura è più rigida, chi sceglie di infilarsi le scarpine con il tacco solido da tango, in genere è assai motivato e sa già come si improvvisa un casquet o il giro di walzer. Nelle piste all’aperto in cui gli anziani ballano “al ritmo di sette ottavi”, come diceva Franco Battiato (l’artista torna spesso nei nostri post: bisognerà farglielo sapere!),
è lecito scontrarsi e pestarsi i piedi, insomma, anche se, in verità, a dare il cattivo esempio sono quasi sempre i ballerini più giovani. Quelli più maturi, al contrario, sembra non abbiano mai fatto altro nella vita che volteggiare con facce concentrate e movimenti precisi. Ballare fa bene, ne abbiamo già parlato. D’estate, poi, può essere una bella occasione per socializzare, magari dopo una giornata afosa trascorsa a sventolarsi sulla soglia di casa (chi abita nei piccoli paesi lo fa ancora) oppure per chiudere degnamente un pomeriggio al mare. Oltretutto, molto spesso non è necessario fare molta strada per raggiungere la pista da ballo più vicina: da Nord a Sud dello Stivale ce ne sono moltissime, diverse anche nelle città più grandi come Milano e Roma. Il grosso dei dancing, certo, è nella zona resa celebre da Raoul Casadei e la sua orchestra: la gaudente Romagna, però anche il Bresciano e il Cremonese, per fare altri esempi, quest’estate hanno un ricco calendario di serate danzanti. Nella maggior parte dei casi si va e si balla, ma c’è anche qualcuno che ha pensato ai principianti dando vita a corsi ad hoc, come quelli che si tengono a Villanova di Castenaso, nel Bolognese. Chi resiste alla bolgia e vuole solo divertirsi, può provare anche con i balli di gruppo che imperversano sulle nostre spiagge: di solito i passi sono semplici e nella maggior parte dei casi l’orario prescelto per trascinare il mega-amplificatore sulla riva è buono (al mattino prima delle undici e dopo le cinque). Attenzione, però: ogni tanto c’è qualche folle animatore che fa lezione a mezzogiorno! Se invece di buttarvi in pista non se ne parla proprio, potete anche limitarvi a guardare, come molti di noi hanno fatto quest’inverno con il programma “Ballando con le stelle”. Chissà perché, ma seguire i passi compiuti da altri e osservare l’impegno altrui, gratifica molto e rilassa. Sarà perché in quei momenti non si pensa che a dare una forma definita al proprio corpo, diventando, paradossalmente, più spirituali che mai. Per capirlo, date un’occhiata alla magnifica lezione di “shim sham”, una specie di tip tap, di Frankie Manning, grandissimo ballerino, considerato l’ambasciatore del “Lindy hop”, scomparso a quasi 95 anni lo scorso aprile. Manning diceva che il ballo era la sua vita: ci crediamo, basta guardare il suo sorriso. A lui, a Pina Bausch, morta pochi giorni fa, e a tutti i ballerini della storia dedichiamo il post e… i nostri goffi passi di ballo!

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