Contadini del mondo a Torino per la "Terra madre"

Scritto da Stannah il 12-10-2010

Immaginate un esercito di quattromila contadini provenienti dai cinque continenti della Terra, aggiungeteci 800 cuochi più una fitta schiera di professori, studenti, musicisti e vari interessati al cibo e alla difesa della biodiversità mondiale e vi ritroverete in un istante a Terra Madre, il summit delle comunità del cibo creato dalla rete Slow Food sei anni fa, che si tiene ogni due anni. L’appuntamento con la quarta edizione è previsto a Torino a Lingotto Fiere dal 21 al 25 ottobre, in contemporanea con il Salone del gusto. Nato per gli addetti ai lavori di tutto il mondo, già dalla scorsa edizione Terra Madre dà la possibilità anche ai semplici cittadini di accostarsi all’importante evento attraverso i laboratori della terra, quest’anno ospitati in massima parte nell’edificio olimpico dell’Oval. Anche chi non può raggiungere Torino, però, può farsi un’idea piuttosto precisa del grande movimento prodotto da Terra Madre non solo nei giorni del summit. Per esempio, si può visitare il blog aggiornato da chi vuole raccontare, ciascuno nella propria lingua, che cosa si sta facendo per tutelare coltivazioni e prodotti del mondo o per denunciare situazioni di pericolo per le produzioni della propria zona. L’impegno della comunità mondiale dei contadini prosegue inoltre nei “terra madre” nazionali, organizzati già in diversi Paesi, e in un altro evento internazionale, il “Terra Madre day”, partito lo scorso anno, in concomitanza con il ventennale di Slow food, e destinato a ripetersi ogni 10 dicembre.
I contadini “figli” del globo non si limitano, tra l’altro, a organizzare giornate di confronto, ma si sono adoperati negli anni a dare aiuti economici concreti alle comunità piegate da disastri naturali connessi allo sfruttamento delle produzioni industriali. L’hanno fatto con i contadini americani dopo l’uragano Katrina e pochi mesi fa con quelli cileni che vivono sull’isola di Robinson Crusoe devastata dallo Tsunami.
Infine, Terra Madre si rivolge direttamente a tutti noi chiedendoci di fare la nostra parte diventando consumatori consapevoli: chi lo desidera può anche offrire un contributo materiale, non prima però di aver guardato il loro bellissimo (a tratti commovente) video di presentazione.
Voi che cosa ne pensate della biodiversità? Pensate che debba esserci maggiore rispetto per le piccole produzioni del mondo? Diteci la vostra!

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