Gli anziani "ancora vivi" in una mostra a Salerno
Scritto da Stannah il 19-10-2010
Da Seattle a Salerno, gli anziani ritratti da Susie J. Lee, artista americana di origine coreana, sembrano immobili come nelle fotografie, invece sono “ancora vivi”, nonostante la malattia e gli acciacchi dell’età. Si chiama non a caso “Still lives” la mostra ospitata a Salerno, nella galleria Tiziana Di Caro, fino al 27 novembre. Voluto, naturalmente, il gioco di parole con il plurale inglese di “natura morta”, un’espressione usata abitualmente nella pittura per indicare i dipinti di soggetti inanimati. Perché gli anziani ospiti di due diverse case di riposo, una nella città di residenza di Susie J. Lee, l’altra nella città campana, nella Casa albergo Immacolata Concezione, sono più vivi che mai, nonostante i colpi del tempo. Per rafforzare l’ambiguità della sua prospettiva narrativa, l’artista ha girato una serie di video in cui i protagonisti restano fermi molto a lungo, producendo negli spettatori grande stupore quando capiscono che non si tratta di fotografie. La straniante immobilità è stata resa possibile anche dal periodo di conoscenza lungo un mese che Susie si è data prima di cominciare a girare. Gli anziani delle due case di riposo hanno avuto così il tempo di conoscerla e di abituarsi alla videocamera. L’artista ha però notato una certa differenza nell’atteggiamento degli ospiti della residenza americana e di quella italiana. I secondi possono trascorrere più tempo insieme, come fossero in un circolo, mentre sui primi la sofferenza è più evidente. Per questa ragione, l’artista ha affiancato ai video le Opere nere di Francisco Goya, con cui il pittore, ormai anziano e sordo, aveva affrescato la sua residenza fuori Madrid. Eppure la tragica visione del grande artista spagnolo (nella foto a destra, un dettaglio di una sua opera “nera”) sembra carica di vita, come i volti segnati dei protagonisti dell’interessante mostra salernitana. Voi che cosa ne pensate del rapporto tra arte e terza età? Sapete che esiste una teoria che sostiene l’esistenza di uno stile tardo che accomunerebbe gli artisti alle prese con la vecchiaia? Se ne sapete qualcosa o se avete visto la mostra a Salerno dateci le vostre impressioni!