La crisi e l'arte di viaggiar leggeri...

Scritto da Alessandra Cicalini il 15-05-2009

valigieIn tempi di crisi, viaggiare “leggeri” diventa quasi una scelta obbligata, anche se, a pensarci bene, è già un pezzo che gli italiani hanno cominciato a variare il proprio modo di fare vacanza, e non solo per una questione di budget.
Fino a una quindicina d’anni fa, per esempio, molte famiglie sceglievano una località di mare e vi soggiornavano per almeno un mese, se non addirittura due, prendendo in affitto uno dei molti appartamenti che affollano le nostre coste.
Adesso il mese viene più spesso spezzettato in due tranche da quindici giorni o anche meno, una settimana-dieci giorni al massimo.
Ben prima della crisi, in definitiva, nel nostro Paese si è affermata la tendenza alla vacanza “mordi e fuggi”, com’è stata battezzata dai media, e alle ferie fuori stagione, o per meglio dire “destagionalizzate”.
In vista delle prossime vacanze estive, insomma, più che essere informati su come risparmiare (tanto lo fanno già!),
molti italiani cercano di orientarsi nel mare magnum delle offerte speciali pubblicizzate sul Web e dalle agenzie di viaggi.


Per cominciare, conviene dare un’occhiata al forum “Viaggiare risparmiando” del “Giramondo”, un portale che aggrega una ricca selezione di pacchetti, strutture recettive e mezzi di trasporto.
È interessante leggere le risposte delle persone che hanno già fruito per esempio dei viaggi aerei “low cost” o delle vacanze premio abbinate alle chiamate dai cellulari.
Qualcuno suggerisce anche alcuni siti con cui ha viaggiato bene, come Borsaviaggi o Viaggiland.

Altri si affidano alle riviste specializzate (tra le più facili da reperire c’è “Viaggi” di Repubblica, in regalo con il quotidiano ogni giovedì, che ha una sezione dedicata ai viaggi “low cost”),
oppure ricorrono alle agenzie sotto casa che hanno comunque il grande vantaggio del rapporto “face to face”.

donna in spiaggiaInteressanti sono infine gli articoli di Doug Dyment sull’arte di viaggiare leggeri, pubblicati sul settimanale “Internazionale”.
Qui l’espressione “viaggiare leggero” con cui ho aperto il post ha un significato molto preciso, che ha a che fare con i problemi di budget fino a un certo punto. Dyment spiega infatti che cosa portarsi in viaggio evitando il bagaglio in stiva. A lui, poi, non piacciono molto i trolley, gettonatissime valigie inventate negli anni Novanta, perché le giudica pesanti e poco capienti.
Dyment sembra però un viaggiatore molto scafato… per tutti gli altri: meglio un trolley in più che il rischio di doversi rifare un intero guardaroba nel posto scelto per la villeggiatura… allora sì che la volontà di risparmiare andrebbe vanificata!
Comunque la pensiate, buone prenotazioni, amici.