Una casa come la nave di Teseo

Scritto da Giovanni Del Zanna il 05-05-2008

Teseo e il minotauro di Antonio Canova.jpg Ritornando con la mente ai miti dell’antica Grecia, ritroviamo Teseo, il mitico eroe che, grazie al filo di Arianna, riuscì ad uccidere il Minotauro.
Il mito racconta che la nave di Teseo si conservava intatta negli anni, mentre venivano sostituite, di volta in volta, le parti che si rovinavano. In questo modo, però, alla fine tutte le parti erano state sostituite: era sempre la nave di Teseo oppure, avendo sostituito le parti, si doveva considerare come una nave nuova?

E’ questo il paradosso della Nave di Teseo: pur cambiando tutti i pezzi la nave mantiene la sua identità, anche quando non c’è neanche più un solo pezzo di quelli originari.
La stessa cosa non accade anche a tutti noi? Con il tempo cresciamo e cambiamo, il nostro corpo – da bambino a giovane, da adulto ad anziano – evolve, cambia, si modifica. Eppure noi siamo sempre “noi”, manteniamo la nostra identità, anche se cambiamo nel tempo.

Per questo il paradosso della nave di Teseo può essere considerato anche in relazione all’identità della persona: il nostro “corpo” – la nave – cambia notevolmente nel corso degli anni, modificando la sua “forma” e anche la sua “sostanza”, ma la nostra identità rimane invariata e noi ci “riconosciamo” sempre come noi stessi.
Ogni paradosso disorienta un po’ la nostra mente, ma ci aiuta anche a riflettere, a non dare tutto per scontato e a ragionare sulle cose.

Nel corso della nostra storia le cose cambiano: cambiamo noi, cambiano le persone che ci sono attorno, cambia l’ambiente, cambia la nostra casa.
Il cambiamento non è sinonimo di perdita: vediamo gli altri cambiare (più facilmente di quanto ci accorgiamo del nostro cambiamento) ma non per questo non li riconosciamo, non percepiamo in loro la loro identità, il loro essere profondo. Il nostro essere persone non dipende dalla “forma”, dal nostro aspetto esteriore.

Possiamo trasferire questo ragionamento anche sull’ambiente in cui viviamo? E sulla nostra casa?
Anche se non lo vogliamo, la città cambia, l’ambiente in cui viviamo – anche quello naturale – si trasforma. Anche la case cambiano: si trasforma quando la famiglia evolve (un bambino che arriva o un giovane che lascia i genitori),
si adegua all’ingresso di un nuovo elettrodomestico (si pensi, nel tempo, all’arrivo del frigo, della tv, del condizionatore),
cambia con un nuovo arredo.
Il cambiamento non sempre stravolge la nostra casa, che resta comunque sempre la stessa: si tratta comunque degli spazi in cui si svolge la nostra storia, del luogo che raccoglie gli oggetti che utilizziamo e che ci ricordano i momenti della nostra vita.

In quanti modi possiamo rinnovare, come la nave di Teseo, la nostra casa per tenerla sempre in attività?
Possiamo pensare ad interventi di manutenzione e abbellimento, ripensando ai colori e ai materiali. Valorizzando qualche oggetto significativo o un quadro (o una foto) importanti.
Per esempio, aggiungere una nuova lampada, con luce diffusa, può valorizzare una stanza prima illuminata in modo uniforme e banale.
Ma è possibile migliorare anche la fruibilità dalla casa: dotare il bagno di accorgimenti per muoversi con maggiore sicurezza, pensare a porte che siano più facili da aprire, a finestre che permettano di areare i locali aprendole solo in alto.

Anche la tecnologia può migliorare la nostra casa: un videocitofono ci permette di vedere chi è alla porta e ci dà sicurezza, un sensore del gas toglie la paura di fughe accidentali, un campanello di chiamata o un telefono senza fili ci rende tranquilli perché possiamo chiamare una persona amica in ogni momento.
Se cambiare non significa perdere identità della casa, allora possiamo pensare a qualche intervento di rinnovamento, piccolo o grande che sia, convinti che rinnovare e migliorare l’ambiente ci aiuta a stare meglio e ci rende più felici.

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