Carte dei servizi, una questione di qualità
Scritto da Stannah il 22-10-2010
Una società evoluta si riconosce dall’attenzione del cittadino alla qualità dei servizi che utilizza. Chi li eroga dovrebbe tenerne conto adottando regole comprensibili per tutti. A questo scopo sono nate le Carte dei servizi, sulle quali si sofferma Paolo Ferrario nell’articolo che pubblichiamo oggi nell’area Magazine, settore Diritti dei consumatori. Il nostro esperto ricostruisce le origini sociali e legislative di questo importante strumento adottato in Italia dagli anni Novanta in poi da moltissime strutture pubbliche e private (pensate che di “carte” oggi ce ne sono oltre quindicimila!). Soprattutto invita a soffermarsi sul significato di “servizio”, soggetto a subire metamorfosi al mutare degli interessi degli stessi cittadini-consumatori. Oggi, per esempio, la stessa parola “qualità” ha assunto molteplici sfumature, di qui la necessità di comunicare con chiarezza gli obiettivi del servizio che si sta offrendo (per esempio nell’ambito sanitario, ma si potrebbe dire lo stesso per quel che si prefigge il Terzo settore) sia tra chi lo organizza sia tra chi ne fruisce. In altri termini, il controllo sulla corrispondenza tra quanto riportato nella Carta e quanto attuato nella pratica spetta anche al cittadino: più si è informati e consapevoli, più la società funziona e, se possibile, evolve. Voi che cosa ne pensate? Conoscevate l’esistenza delle Carte dei servizi? Sareste contenti di scoprire che i servizi che usate normalmente sono annoverati in una delle quindicimila già esistenti? Leggete l’articolo di Paolo Ferrario e poi raccontateci la vostra esperienza.