Part time agevolato per chi è vicino alla pensione: come funziona?

Scritto da Stannah il 14-10-2016

Dal 2 giugno 2016 è operativa la possibilità di fare richiesta all’INPS del part time agevolato dei dipendenti vicini al pensionamento, come esplicitato in una norma delle legge di stabilità 2016.

Il part time agevolato è una misura sperimentale per promuovere l’invecchiamento attivo attraverso un’uscita graduale dal mondo professionale, riducendo le ore lavorative – per un massimo di 3 anni – fino al momento del ritiro suddividendo i costi tra Stato, datore e lavoratore.

Tale opportunità ha lo scopo di alleggerire l’impatto dell’aumento dell’età di pensionamento e di incentivare il “cambio generazionale” affiancando i giovani nuovi assunti a persone anziane con comprovata esperienza.

I requisiti che il lavoratore deve avere per vedere applicata la norma sono:

Il procedimento per fare la domanda consiste nel:

Una volta approvato il contratto, il medesimo avrà valenza a partire dal primo giorno del periodo di paga mensile successivo.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Per il lavoratore il vantaggio è la riduzione delle ore lavorative senza che la pensione ne risenta. L’assegno pensionistico, infatti, rimane immutato come se la persona avesse lavorato full time tutto il tempo: sarà lo Stato a coprire i contributi non versati. Come svantaggio c’è la riduzione dello stipendio percepito, che verrà calcolato in base al nuovo numero di ore, con una perdita di più del 20% sulla retribuzione.

Il datore di lavoro invece avrà come pro il non dover più versare lo stipendio completo al dipendente pur continuando ad usufruire, anche se in maniera ridotta, dell’esperienza e della professionalità acquisite dalla persona negli anni. Di contro però, in caso vi fosse la necessità di coprire le ore vacanti, si troverà costretto a sostenere l’onere di una nuova assunzione.