Care ossa,state in piedi!/1

Scritto da Alessandra Cicalini il 17-10-2008

Combatti l'osteoporosiStare dritti non vuol dire solo evitare di sembrare tanti piccoli gobbi di Notre Dame: spesso significa invece riuscire a estenderci in tutta la lunghezza delle nostre gambe.
Purtroppo, però, chi è affetto da osteoporosi non vi riesce più o potrebbe, alla lunga, non riuscirvi.
Punta su una delle conseguenze di questa malattia lo slogan della Giornata mondiale dell’osteoporosi, prevista il prossimo 20 ottobre, che recita, per l’appunto: “Stai dritta, parla alle tue ossa!”.
Il manifesto (il dettaglio nella foto in alto a sinistra) della campagna raffigura un disegno di una vecchina che alza con fare perentorio il dito verso la folla come se stesse tenendo un comizio.


La scelta di ritrarre un’anziana e non un anziano non è affatto casuale: secondo i dati dello studio Esopo, condotto in Italia su 16.000 soggetti in 83 centri specialistici distribuiti su tutto il territorio nazionale, circa il 23% delle donne con più di 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni sarebbero affetti da osteoporosi.
Le percentuali salgono purtroppo ulteriormente se si considerano anche il 42% delle donne e il 34% degli uomini nelle medesime fasce d’età affetti invece da osteopenia, cioè colpiti dal rischio potenziale di insorgenza della malattia.

Organizzata dalla International osteoporosis foundation, che ha sede in Svizzera, la Giornata mondiale prevede una serie di iniziative in vari Paesi europei ed extraeuropei, ma non, purtroppo, in Italia.
Da noi, infatti, il compito di parlare dell’osteoporosi e delle strategie per prevenirla è stato attuato dalla Croce rossa italiana lo scorso 28 settembre, quando in duecento piazze italiane sono stati distribuiti opuscoli informativi sullo giusto stile di vita da adottare per combattere l’osteoporosi.
In ogni caso, qualunque siano gli enti che si occupano di promuovere una maggiore conoscenza di questa malattia, l’importante è che se ne parli.

Ma come si combatte l’osteoporosi?
Innanzitutto, come spesso capita, a tavola: nella dieta giornaliera non dovrebbero mai mancare proteine, calcio e soprattutto vitamina D, e poi il magnesio, lo zinco e il silicio. Si tratta di elementi indispensabili durante tutta la vita.
Anzi, come dice il proverbio, chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Se tuttavia nell’infanzia (ma soprattutto nell’adolescenza quando si contesta la cucina della mamma…) si smette di mangiare frutta, verdura, cereali, latte e quant’altro favorisce la formazione del calcio nelle ossa, si può provare a recuperare il tempo perso anche in età adulta.

Il cibo però non basta: come sempre, occorre attività fisica adeguata e anche l’esposizione al sole (senza esagerare, naturalmente).
A pensarci bene, dunque, bastano poche semplici regole di vita per tutelarsi dai rischi, considerando che nell’insorgenza dell’osteoporosi contano anche i fattori genetici.

Bisogna infatti ricordarsi che è estremamente più difficile contrastarla una volta che sia comparsa, come dimostrano purtroppo le frequenti improvvise cadute dei nostri anziani provocate dallo sbriciolamento delle loro ossa.

Il problema è serio, considerato che l’età media della vita si è di molto allungata: quindi, senza inutili paure, conviene cominciare il più presto possibile a prevenire la malattia, un vantaggio per noi, certo, ma anche per tutta la società.

A questo scopo, l’Iof ha promosso con la Giornata di quest’anno una campagna lunga due anni durante la quale vorrebbe fare pressione sui Governi nazionali affinché prendano coscienza dell’urgenza del problema.

Il primo grosso passo è un congresso internazionale organizzato a Bangkok, in Thailandia all’inizio di dicembre.
Certo, per noi è un po’ lontano… speriamo che nel frattempo vi siano occasioni di dibattito e conoscenza sull’osteoporosi anche da noi!

*L’importanza di una corretta informazione su una delle più diffuse malattie della terza età ha spinto il nostro esperto geriatra, Massimo Tanzi, a scrivere un articolo di approfondimento che pubblicheremo lunedì prossimo. A lunedì, quindi, cari lettori, buon fine settimana!

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