Ho il collo "incriccato": mi faccio fare un massaggio. Sì, ma quale?

Scritto da Alessandra Cicalini il 16-05-2008

Chi lavora abitualmente davanti a un computer lo sa: il collo si irrigidisce, la schiena si curva e le gambe non respirano bene. In più, anche le dita delle mani e i polsi rischiano di perdere mobilità. Simili sono i disturbi di chi passa molto tempo in macchina.
Dalla vita sedentaria, purtroppo, non si può sfuggire facilmente e anche chi vince la pigrizia e decide di muoversi un po’, non sempre si libera del tutto dalle contratture del proprio corpo accumulate nelle lunghe ore incollati su una sedia.
Con il passare degli anni, poi, il nostro organismo diventa meno elastico e reattivo, sempre più simile a una sorta di motore diesel che ha bisogno di più tempo per riattivarsi, in questo caso di assorbire pienamente tutti i benefici dell’attività fisica.

Come accelerare o semplicemente assecondare la funzionalità naturale delle nostre gambe, braccia, testa e cuore? Una possibile soluzione sono i massaggi. E tuttavia, anche in questo caso come nello scorso post, un’avvertenza va fatta: non tutti i massaggi sono davvero efficaci. Qualcuno, anzi, potrebbe addirittura essere dannoso per la salute. Per esempio, il linfodrenaggio, ossia la tecnica che dovrebbe migliorare la circolazione sanguigna, è assolutamente da evitare se si soffre di alcune malattie come i tumori maligni e l’asma.


Intanto, sarebbe opportuno ricorrere solo ai massaggi curativi previsti dalla medicina ufficiale se si è stati vittima di un incidente, piccolo o grande che sia.
Particolarmente indicate sono, in questi casi, la massoterapia e la chinesiterapia. Entrambe le tipologie sono adatte ai pazienti che abbiano disturbi fisici dolorosi per colpa di contratture muscolari, cioè cervicalgie con mal di testa, vertigini, nausea, vomito, lombalgie e sciatalgie (tra cui il famoso colpo della strega).
Analogamente, i massaggi di questo tipo sono utili per chi abbia subito il colpo di frusta o sia stato bloccato dal gesso per un lungo periodo di tempo, oppure nelle periartriti di spalla.

C’è poi un’importante precisazione, valida per tutti i tipi di massaggio, compresi quelli di benessere: la “manipolazione” può essere passiva, cioè eseguita da un massaggiatore, o attiva, attuata cioè dal soggetto che vi si sottopone, per mezzo di esercizi che servono a restituire tono muscolare e l’elasticità.
Prima di farsi massaggiare, insomma, bisogna capire su quale parte del corpo si vuole intervenire e perché.

Un consiglio analogo è estendibile anche a chi voglia solo sperimentare i massaggi di benessere, di solito di derivazione orientale.
Distinguere le discipline serie dagli specchietti per le allodole non è semplicissimo.
Partiamo dal “watsu”, la trasposizione in acqua dello Shiatsu, di gran moda ultimamente: a meno che non si abbiano gravi problemi di salute, non ha particolari contro-indicazioni, visto che si basa su movimenti lenti e rilassanti nell’acqua, un elemento già di per sé molto benefico.
In più, chi lo pratica non deve aderire a un culto filosofico-religioso come capita con altre discipline, tanto che esiste, da un po’ di tempo, anche il “watsu baby”.
Per evitare di cadere nelle trame di qualche sedicente santone, insomma, è sempre meglio informarsi per bene prima di cominciare qualunque trattamento.

Voi che ne pensate? Vi siete mai fatti massaggiare? E ora come vi sentite? Raccontateci la vostra esperienza!
Da parte nostra vi diamo appuntamento alle prossime settimane per un post sull’automassaggio, soprattutto quello sul viso: chi si manipola mascelle, tempie, occhi e bocca alla fine sorride di più. Lo sapevate? Ebbene sì, l’automassaggio al viso è un ottimo allenante… per la pelle e l’anima!


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