La giusta pausa...a pranzo!

Scritto da Angela Maria Messina il 20-08-2009

Un nuovo stile di vita, generato da ritmi molto frenetici e dal poco tempo libero disponibile ha favorito il maggior consumo di alimenti fuori casa e il diffondersi di brevi spuntini veloci e consumati vicino al posto di lavoro, soprattutto nei grandi centri urbani e nelle zone a maggior sviluppo industriale.
In Italia, però, esiste ancora una forte tradizione alimentare, tanto che, secondo i dati sui “Consumi delle famiglie” dell’Istat riferita al 2004 (qui invece i dati aggiornati a fine 2007),
l’86% degli italiani ritiene il pasto un momento di convivialità da consumare a tavola insieme ad altre persone, anche se il 44,4% di questi ammette di aver cambiato abitudini alimentari a causa dei diversi ritmi di vita e di lavoro.
A causa di ciò, la ricerca rivela che la spesa media mensile destinata ai pasti e alle consumazioni fuori casa ha avuto un andamento crescente, passando da 38,37 euro del 1985 a 72,82 euro nel 2004. Ci sono comunque forti distinzioni territoriali: nel Nord-Ovest , zona ad alto sviluppo industriale, solo il 60,8% torna a casa per il pranzo, contro il 84,1% del Sud e delle Isole; se poi si considerano i grossi centri urbani questa percentuale si abbassa ulteriormente fino al 56,2%.
Al di là di queste considerazioni di tipo economico, qual è la pausa pranzo migliore dal punto di vista della salute?
Agosto, anzi, potrebbe essere l’occasione per riprogrammare il nostro pasto fuori casa, approfittando dell’assenza di molti colleghi e della diminuzione del lavoro da sbrigare.
Per esempio, dovremmo dire basta ai pasti frettolosi e spesso in piedi, a base di cibi con una dose eccessiva di grassi e zuccheri e dai menù ripetitivi e poco equilibrati. Queste abitudini certo non salutari, se protratte nel tempo, possono favorire una maggiore incidenza di malattie come ipertensione, arteriosclerosi, diabete e obesità.c’è chi invece decide di non mangiare nulla o quasi: anche questo comportamento non fa bene dato che la pausa pranzo è importante perché serve a soddisfare l’appetito e ricaricare l’organismo dopo la mattinata lavorativa.
Secondo l’Istituto per la ricerca sugli alimenti e la nutrizione (in sigla Inran),
la regola d’oro da ricordare per scegliere in modo sano ed equilibrato è: “Non essere mai digiuni e mai completamente pieni”: quindi un pranzo leggero (che varia tra le 600 e le 800 Kilocalorie) preferibilmente a base di carboidrati con pochi grassi e assolutamente senza alcol, da consumare con calma e una certa comodità.

Al bar, luogo preferito per chi pranza fuori casa, la scelta è ormai abbastanza ampia: si va dal classico panino al piatto freddo a base di salumi e formaggi, all’insalata di pasta o di riso e alle “insalatone” con un po’ di tutto, fino ad arrivare a proposte più elaborate come piatti caldi con pasta, riso, carne o pesce.
Per gli amanti del panino basta variare nella scelta e preferire quelli con insalate e altre verdure e senza troppe salse; una sana alternativa può essere il piatto freddo accompagnato da verdure cotte o crude.

Per i più affamati può andar bene anche una pizza margherita o un primo piatto condito in modo semplice, al pomodoro o con verdure, o un secondo piatto con carne o pesce cotti senza troppo grassi, meglio se insieme a verdure cotte o crude.

Attenzione alla scelta delle bevande: l’ideale rimane sempre l’acqua, naturale o gasata.
Se vogliamo invece uscire un po’ dagli schemi una golosa alternativa, soprattutto quando fa caldo come in questo periodo, può essere ogni tanto un buon gelato, bello da guardare, gustoso e rinfrescante.
E’ un alimento con un alto contenuto di zuccheri di immediato utilizzo, soprattutto quello di frutta, mentre quello a base di latte contiene grassi e proteine e quindi ha un valore energetico più alto (150-180 Kcal/100g il gelato alla frutta, 210-220 Kcal/100g il gelato a base di latte).

Molti preferiscono infine mangiare per la pausa pranzo solamente un frutto o un frullato o una macedonia di frutta o uno yogurt e altri spuntini “veloci”: questo comportamento non dovrebbe però diventare una abitudine di tutti i giorni, ma solo una scelta saltuaria, come quando si ha poco tempo a disposizione.

Infatti consumare ogni giorno solo questi cibi, sicuramente molto validi dal punto di vista nutrizionale, ma comunque non sufficienti a coprire la quantità di calorie e nutrienti che devono essere assicurate dal pranzo, può portare da una parte all’indebolimento fisico e dall’altra ad una alimentazione eccessivamente ricca al momento della cena per compensare un pranzo troppo ridotto sia in termini di energia che di nutrienti.

Anche per la pausa pranzo, dunque, come per tutti gli altri momenti alimentari della giornata, non ci sono regole fisse, ma solamente un po’ di attenzione nella scelta: cibi non eccessivamente ricchi di grassi, facilmente digeribili, contenenti soprattutto proteine e carboidrati, accompagnati da verdure ricche di vitamine e sostanze protettive.

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