Una palestra per la memoria

Scritto da Luciana Quaia il 17-03-2010

Ricordate?
Si scriveva nella precedente puntata che spesso nella terza età i disturbi della memoria sono causati da carenza di attenzione dovuti a mancanza di interessi o motivazione.
l’attenzione e la concentrazione sono praticamente la linea di partenza del processo di memorizzazione, pertanto per avere una buona capacità di ricordare occorre intervenire su queste due funzioni. Come?
Eccovi alcune avvertenze per migliorare la tenuta dell’attenzione durante l’organizzazione della vostra giornata o per affrontare un certo impegno intellettivo (lettura di un libro, ascolto di un dibattito, visione di un film):

Proviamo ora con qualche esercizio di “jogging cerebrale”:
Esercizio 1. Mettete una sveglia davanti alla televisione mentre trasmette un programma cui tenete molto. Cercate di concentrare l’attenzione sul movimento della lancetta dei secondi per due minuti. Non permettete che il programma televisivo vi distragga. Se scoprite che prima dello scadere dei due minuti vi siete messi a seguire la tv,ricominciate.
Esercizio 2. Scegliete un oggetto. Esaminatelo pensando di dover ricordare con precisione la sua forma, le sue dimensioni, il suo colore etc. Fotografatelo mentalmente cacciando ogni pensiero. Chiudete gli occhi e descrivete l’oggetto concentrandovi sull’immagine visiva che vi siete fatta. Confrontate il vostro quadro mentale con l’oggetto.
Esercizio 3. Guardatevi intorno e cercate sei oggetti che contengano cerchi (la cassa dell’orologio, l’orlo del bicchiere) e sei oggetti che contengano quadrati (schermo della televisione, copertina di un compact-disc).
Esercizio 4. Leggete un brano di un libro o giornale, cerchiando tutte le lettere D che incontrate.
Esercizio 5. Scegliete un luogo che frequentate abitualmente e prestate attenzione ai particolari che di solito non osservate (per esempio, in pizzeria, anziché il menù, memorizzate numero dei tavoli, colore delle tovaglie, arredamento, viso dei camerieri).

Esistono strategie mentali efficaci per favorire la memorizzazione?
Sì. Le mnemotecniche hanno origini antichissime e sono sistemi pensati per immagazzinare grosse quantità di informazioni, sfruttando l’utilizzo dei sensi e la creatività. I due principi su cui si basano sono l’immaginazione e l’associazione.
Vediamo la tecnica più conosciuta: il metodo dei loci.
Immaginiamo che i compiti da fare in una nostra normale giornata siano i seguenti:

Con questo metodo si deve scegliere una serie di posti che vi sono ben noti e quindi facili da rappresentare mentalmente: i locali della vostra casa, un percorso che fate spesso, il proprio corpo.
Occorre a questo punto memorizzare alla perfezione questi luoghi nel loro ordine naturale di successione: è la fase della costruzione della struttura dei “luoghi”, una sorta di tragitto visivo “a stazioni” che dovrà poi essere abbinato alle cose da ricordare. Potete ora riprendere la lista delle vostre commissioni e fissare ogni elemento in uno dei locali o dei luoghi, possibilmente dandogli anche in questo caso un’immagine bizzarra e vistosa.
Il recupero sarà reso possibile grazie all’attraversamento di questi luoghi e al recupero degli elementi disseminati lungo il percorso.
Riprendiamo la nostra lista, presupponendo che il luogo scelto siano i locali della vostra casa:
soggiorno = scarpe: il pavimento della vostra sala è coperto da grosse impronte di fango;
cucina = lettera da imbucare: sul tavolo della cucina sono ammassati dei grossi sacchi postali;
corridoio = vernice: le pareti di questa stanza sono verniciate a larghe strisce di tanti colori;
bagno = tintoria: nella vasca sono gettati alla rinfusa abiti di tutte le fogge e di tutte le taglie;
ripostiglio = automobile: la porta del ripostiglio è aperta e sporge il cofano della vostra macchina con i fari accesi;
camera da letto = latte: il pavimento è allagato da una quantità smisurata di latte.

Volete provare con questi compiti?

Ma – direte – non è più semplice fare un elenco scritto? La visualizzazione però stimola anche l’emisfero destro del nostro cervello, deputato ad emozioni, creatività, senso del ritmo, immaginazione, intuizione, sogno, sensibilità, in genere funzioni più “pigre” di quelle razionali controllate dall’emisfero sinistro, ovvero linguaggio, ragione, pensiero, logica, analisi, calcolo.
Inoltre, l’elenco rientra in un altro capitolo dell’allenamento della memoria, quello che riguarda l’organizzazione del materiale da imparare. Ne vorreste sapere qualcosa di più? Se questo approccio vi piace e vi diverte tornate a trovarci, lasciateci le vostre impressioni e poi tornate a trovarci: ad aprile vi suggeriremo altri esercizi!

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