Intervista a Tonino Guerrasembra

Scritto da Stannah il 02-10-2013

Intervista di Alessandra Cicalini

 

Tonino Guerra 2Pennabilli l’ha celebrato lungamente la scorsa settimana: sarà per questo che Tonino Guerrasembra molto stanco. Dall’associazione omonimache il piccolo paese romagnolo gli ha dedicato ne erano consapevoli: il grande poeta e sceneggiatore di Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, i fratelli Taviani, Theo Angelopoulos, Andrej Tarkoskij e molti altri, ha compiuto novant’anni lo scorso 16 marzo e non ha potuto fermarsi un attimo. Per questo, suggeriscono i suoi collaboratori, conviene aspettare un attimo: se è in buona, Tonino è anche capace che accolga con un “dimmi” chi prova a intervistarlo per telefono.
Non c’è tempo, però, e forse la stanchezza stavolta è particolarmente intensa, perché dopo i festeggiamenti per il suo compleanno, il poeta “contadino”, come ha detto di se stesso, è andato a  Verona, dove l’aspettavano per omaggiarlo con un altro premio, quello dell’Accademia mondiale della Poesia. Ogni anno l’organizzazione conferisce la medaglia e il diploma d’onore ai tessitori di versi della nostra Penisola, ma l’onorificenza attribuita all’artista novantenne è stata particolarmente sentita per l’attenzione che Tonino Guerra ha sempre dedicato all’ambiente. In contemporanea alla sua premiazione, l’Accademia ha infatti reso noti i nomi dei vincitori delConcorso “Gocce, un sms per salvare l’acqua con una poesia”. E chissà se il poeta originario di Sant’Arcangelo di Romagna abbia mai usato i messaggini per inviare a qualcuno i suoi componimenti.
Di certo, non dà l’idea di misurare la bellezza di un testo dalla lunghezza. Anzi, dalle sue risposte sembra amare molto la sintesi. Eccole. Buona lettura.

Nella “Valle del Kamasutra”, appena uscito, parlando del suo imminente compleanno, nota “una sinistra fretta” da parte degli editori e poi aggiunge che sull’agenda ha ancora tre progetti in sospeso: visto che è andato tutto bene, può svelarci di che cosa si tratta?
Progetti? Ma no, non ho progetti… sì, vorrei andare in Russia il 20 aprile (il poeta è sposato con Lora, russa dagli occhi azzurri molto intensi, ndr), poi mi aspettano a Roma per il Donatello d’oro (sì, me l’hanno appena dato), e poi sono in attesa di sapere dall’ospedale di Forlì se il bombardamento della macchia sul polmone è andato bene…

(In bocca al lupo… pensato ma non detto). Oltre a scrivere, è anche pittore e scultore: ha cominciato prima a scrivere o a disegnare?
Dipingevo già da giovane, ma è tutto poesia… poi, certo, non sono Picasso.

Però la sua scrittura sembra “disegnata”: ha mai realizzato dei fumetti?
No, però ho collaborato a due film di animazione russi.

Come si intitolano?
“Il leone dalla barba bianca” e “Il lungo viaggio”, basato sui disegni di Federico Fellini.

Si trovano facilmente?
Immagino di sì, sono stati premiati… in Francia Francis Nielsen ha realizzato “Il cane e il suo generale”, su una mia storia.

Parliamo del dialetto, da lei spesso utilizzato nelle poesie: pensa che si faccia abbastanza per conservarlo?
No, i dialetti stanno scomparendo, ed è un peccato perché sono vere e proprie lingue, cariche di sudore. Con i dialetti si sono costruiti i grattacieli. Una volta li parlavano tutti bene, adesso nessuno lo sa fare, ma al contempo non c’è nessuno che sappia per bene l’italiano.

Ha organizzato corsi di sceneggiatura…
Sì, in Russia.

Quindi incontra spesso i giovani, cui ha consigliato di andare a trovare i vecchi, “montagne di insegnamenti”…
Sì, bisogna andare da quelli che vivono soli, isolati, e chiedere “Ma come fate?”.

Al contrario, i giovani che ha incontrato le hanno insegnato qualcosa?
Si impara sempre, ogni volta che c’è un colloquio… ora, mi scusi, ma ho gente.

Chissà che cosa ha imparato da questo colloquio, Tonino Guerra.
Noi ad ascoltare un po’ meglio (certo, avremmo voluto trattenerlo al telefono molto di più): anche le incrinature di una voce dicono molto.
Buon compleanno anche da “Muoversi Insieme”, e grazie.