Natalia Aspesi e l'amore, sempre uguale a tutte le età

Scritto da Stannah il 02-10-2013

Intervista a Natalia Aspesi di Alessandra Cicalini

 

natalia aspesi 2Quando arriva l’amore, l’età non conta. O meglio: può capitare eccome di incontrarlo anche in tarda età. Lo testimoniano le moltissime lettere di persone sopra i sessant’anni, a volte alle prese con tempestose passioni, che Natalia Aspesi ospita nelle sue “Questioni di cuore”, la rubrica che la giornalista tiene sul “Venerdì” de “La Repubblica” tutte le settimane. Spesso le storie più interessanti sono le loro, ed è questa la ragione che ha spinto la redazione di “Muoversi insieme” a intervistarla.
Natalia Aspesi, però, nega: “Non vedo grosse differenze tra i lettori più giovani e i meno giovani”, dice, “anche se di solito non ricevo lettere dai ragazzi: in genere hanno tutti dai 35 anni in su”.
Poi, certo, precisa, “mi capitano ogni tanto uomini anziani, oltre i 70, che hanno avuto la facoltà di trovare l’amore tra donne più giovani… il contrario, invece, non capita molto spesso”.

Come mai?
Perché di solito le donne hanno un’idea più giusta del proprio corpo e comprendono che dopo una certa età sia meglio tenerlo nascosto.

Ma non pensa che qualcosa stia cominciando a cambiare nella società?
In generale sì: le donne sono diventate più esigenti e gli uomini ne sono disorientati.

In che senso?
Molti uomini si sentono ancora al centro dell’interesse delle donne e quando scoprono che non è così se ne stupiscono e a volte diventano ricattatori.

In che modo?
Dicendo frasi del tipo “voi italiane vi date tante arie” dopo aver intrecciato una relazione con signore straniere più arrendevoli almeno all’apparenza.

Ma sono davvero così presuntuose le donne italiane?
In verità, ho notato che ancora oggi persiste il senso di servizio di molte mamme, anche trentenni, verso il figlio maschio, in genere molto legato alla madre. Perciò poi capita che il partner chieda a una giovane donna che mi ha scritto proprio in questi giorni, di rinunciare a una prospettiva di carriera in Cina per restargli accanto. Ecco, questo tipo di richiesta a un uomo non verrebbe mai fatta, il contrario invece accade ancora.

Ma l’amore non si alimenta con lo stare assieme?
Mah… passato il periodo di follia amorosa, stare sempre vicini è una gran rottura!

Sì, ma chi mette su famiglia come fa a mandare avanti il matrimonio se si è sempre lontani?
È chiaro che il matrimonio si regge anche su alcuni doveri, però i sacrifici devono essere reciproci e ci deve essere sempre il rispetto per la realizzazione personale. Invece purtroppo succede che molte donne scelgano il matrimonio pur di non stare da sole, poi se ne pentono ma non hanno il coraggio di rompere, e non c’è scelta più infelice che vivere in due senza amore.

Quali sono gli argomenti più ricorrenti nelle sue lettere?
I temi sono sempre quelli: c’è chi cerca l’amore, c’è chi non è amato, chi non riesce a trovarlo.

Non ce n’è qualcuna più interessante?
In generale scrivono quasi tutti molto bene, anche perché se decidono di usare la scrittura vuol dire che hanno un certo tipo di sensibilità e anche un bisogno. Tra i più anziani, spesso si parla della nostalgia dell’amore e qualche volta capita di riviverlo, magari incontrando a distanza di anni la persona amata un tempo, o con un nuovo colpo di fulmine.

E’ d’accordo con Hemingway che sosteneva che con l’età non si diventa più saggi ma solo più attenti?
Mah, secondo me si diventa più cattivi. Almeno, io sono diventata più cattiva: non sopporto più chi fa del male e non accetto la maleducazione. Sì, si diventa più intransigenti, purché si abbia la salute del corpo e della testa a sostenerci.