A ciascuno il suo... paesaggio!

Scritto da Stannah il 28-07-2010

In vacanza capita spesso di fermarsi a guardare il paesaggio dal punto panoramico della località che stiamo visitando. Proviamo a fare un test con gli amici che si sono affacciati con noi: tolti gli elementi più importanti, quasi certamente non avremo notato tutti le stesse cose. L’osservazione, infatti, è fortemente condizionata dal nostro modo di essere: addirittura c’è chi teorizza che il paesaggio, in sé, non esista, bensì sia frutto della nostra soggettività. Dell’affascinante argomento parla Paolo Ferrario nell’articolo che pubblichiamo oggi nell’area Magazine, settore Socialità.
Il nostro esperto si sofferma sul significato dello “stare a guardare” come stimolo per imparare a riconoscere i segni del tempo su ciò che ci circonda. Magari, potremmo ravvisare le tracce del vecchio borgo originario nascosto tra i palazzoni tirati su negli anni Settanta, oppure potremmo considerare esteticamente interessante persino un’area industriale dismessa e riadattata ad altro scopo. Il paesaggio, in definitiva, parla dell’uomo e della sua storia: prestargli attenzione nei momenti di relax potrebbe aiutarci anche a riconsiderare in maniera differente quello che vediamo tutti i giorni sotto casa nostra.
A voi piace osservare l’ambiente che vi circonda? Che sensazione vi dà accorgervi dei cambiamenti che lo attraversano? Diteci la vostra e… buona osservazione!

Leggi l’articolo di Paolo Ferrario

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