Gli anziani in vacanza? Primo comandamento: socializzare

Scritto da Laura Cantoni il 23-04-2010

Ormai si sa: lo “status” di anziano non è più quello di una volta. Se pensiamo anche solo a trent’anni fa,  la “terza età” di adesso, che incomincia a diventare  “quarta età” per l’allungamento delle aspettative di vita, è radicalmente diversa quanto a livello di benessere e per stile di vita. Il mutamento ha ripercussioni evidenti in ogni aspetto della loro quotidianità, compresa la gestione del tempo libero. Come vanno in vacanza le “Grey Panthers”? Compatibilmente con le loro condizioni di salute, hanno aspettative molto simili a quelle che avevano quando lavoravano ancora. In altri termini, nonostante la pensione abbia reso del tutto “libero” il loro tempo, gli anziani che scelgono di partire si aspettano dal viaggio tutto quel che di norma desidera ciascuno di noi, indipendentemente dall’età: e cioè vogliono socializzare, provare nuove esperienze, soddisfare curiosità culturali.
Eloquenti alcuni dati al riguardo: nel semestre estivo 2008, quasi il 22% degli over 65 ha fatto almeno una vacanza – pur se di breve durata -, orientandosi sia in Italia (Liguria, Emilia, Toscana le mete più gettonate) sia all’estero (Spagna, Tunisia, Egitto),
senza disdegnare i soggiorni-cultura verso la Germania, la Francia e la Gran Bretagna e soprattutto con una forte attrazione per i soggiorni climatici e le cure termali.
Secondo una ricerca Censis, inoltre, la partecipazione a viaggi turistici è l’attività preferita dal 37% dei post-sessantenni, e un viaggio rientra nei progetti del 42% del campione esaminato.
E ancora: secondo l’Associazione per l’autogestione dei servizi e della solidarietà (in sigla, Auser),
gli over 65 sono il 25% dei clienti dei tour operator e, appunto, il 70% delle località termali e terapeutiche.
Che il turismo della terza età sia una risorsa anche per il mercato, poi, lo dice il dato del 20% di crescita  all’anno, nonostante la crisi economica di questi anni.
Nonostante il crescente dinamismo, l’età più avanzata richiede chiaramente condizioni di viaggio e di soggiorno agevolanti, come ad esempio una temperatura ambientale corretta, senza eccessi di caldo o di freddo, limiti dei rischi sanitari, una lunghezza di viaggio non eccessiva, la presenza di strutture facilmente accessibili.
Per rispondere alle esigenze di questa fetta di domanda, gli operatori turistici si stanno organizzando proponendo viaggi e soggiorni ad hoc.
Per esempio, la riviera adriatica dell’Emilia Romagna offre, soprattutto nei periodi meno caldi, strutture alberghiere vicino alla spiaggia con la possibilità di fare attività fisica dolce e con serate di animazione adatte agli anziani (in molti casi affiancandosi ai locali di “liscio” molto diffusi nella zona).
Allo stesso modo, anche il Friuli Venezia Giulia ha sviluppato un’offerta specificatamente orientata agli over sessanta, che integra soggiorni stanziali con la conoscenza del patrimonio artistico e culturale locale. Ugualmente, anche le Marche stanno lavorando da tempo sull’idea della “longevità attiva”, predisponendo ospitalità facilitante quanto a strutture e percorsi “benessere” .
Una seconda tipologia di organizzatori del turismo “Grey Panther” sono associazioni come la già citata Auser, che propongono annualmente ai propri iscritti una significativa varietà di attività turistico-culturali anche basandosi su gemellaggi con le diverse sedi dell’associazione. O ancora vi sono enti religiosi che si occupano degli anziani anche in situazioni di non autosufficienza, come la Casa di Cura Madonna del Buoncammino, che integra l’offerta di svago all’interno della struttura con visite alle bellezze artistiche e culturali supportando gli ospiti con una assistenza 24 ore su 24.
Innovative sono inoltre le agenzie di viaggio specializzate proprio nel turismo per anziani, come i centri vacanza di GETUR, un gruppo che offre strutture ricettive in due località: Lignano Sabbiadoro e Piani di Luzza/Sappada. Il suo principale scopo è sviluppare la socializzazione tra i partecipanti, così come gli interessi dei singoli, oltre che promuovere una corretta alimentazione e ritmi di vita adeguati – con un sottofondo di festa e allegria che nelle intenzioni dovrebbero incidere positivamente sull’umore degli ospiti, abituandoli ad “allenarsi” al buonumore da mantenere  una volta tornati alla propria vita quotidiana.
Analogo è il format Giocamondo, una cooperativa sociale che si è organizzata con un’agenzia di viaggi ad Ascoli Piceno per offrire proposte di turismo spiccatamente “culturali”, organizzate con metodi alternativi di animazione proprio per venire incontro alle crescenti necessità di divertimento e di socializzazione. Secondo l’organizzazione, le mete termali sono tra le più gradite tra gli anziani, e non solo durante l’estate, periodo nel quale i medesimi vogliono andare al mare, in particolare nel periodo tra maggio e giugno. In più, sarebbe molto diffusa l’abitudine di organizzare viaggi in gruppo, non solo tra i 65-75enni, ma anche tra chi ha 80 anni e più: una soluzione che risponde alla duplice esigenza di non viaggiare da soli, ma di trovarsi con gli amici senza rinunciare alla organizzazione.
Molti attivi, infine, anche gli operatori di Alltours Club, che propone anche cataloghi dedicati alla Terza Età ed è presente con strutture proprie in una quindicina di regioni italiane. Da quanto riferisce il direttore commerciale Ciro Di Maso, si nota un incremento di richieste per mete un tempo solo “giovanili”, come le isole Eolie, che catturano l’attenzione per il mix, molto attrattivo, tra storia, cultura e tradizione artistica; gli anziani sarebbero poi più orientati di un tempo verso i villaggi turistici, non più solo il classico hotel conosciuto. Il motivo? Proprio quel che si diceva all’inizio: nei villaggi si creerebbero micro-comunità desiderose di divertimento e socializzazione. E pare che il settore abbia ottime possibilità di sviluppo per il futuro. 

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