GLI AUDIOLIBRI: libri da ascoltare
Scritto da Paolo Ferrario il 10-11-2011
Il Blogzine Muoversi Insieme ha già dedicato un articolo sull’elogio della lettura. Oggi ci sono tecnologie comunicative di uso molto semplice che consentono di aggiungere altre strategie di apprezzamento della produzione libraria. In questo intervento prenderemo in considerazione gli audiolibri.
Ci sono differenze sostanziali fra i processi cognitivi del leggere e quelli dell’ascoltare, tuttavia entrambi hanno in comune quell’enorme piacere di accrescere la conoscenza che è possibile elaborare negli anni della prevecchiaia e della vecchiaia, dove il tempo maggiormente si dilata.
Leggere ad alta voce è una esperienza che ha fatto parte dei vissuti quotidiani tipici delle diverse fasi della vita: pensiamo all’ascolto delle fiabe dei bambini o a quello di un testo letto dai compagni di classe, o alla lettura di romanzi ad alta voce realizzata da Radio Tre.
Per chi ascolta direttamente un testo letto, diventa possibile prestare attenzione alla voce, alle inflessioni linguistiche, al timbro vocale. Conservare nell’album dei ricordi non solo fotografie o lettere, ma anche registrazioni, produce attività di reminiscenza di grande potenza e commozione. Scriveva Roland Barthes nella Enciclopedia Einaudi: “Udire è un fenomeno fisiologico, ascoltare è un atto psicologico”.
La lingua scritta consente di trasmettere messaggi a distanza, permette di riflettere con calma sul messaggio, è in grado di fissare, accumulare e diffondere una grande quantità di informazioni e concetti che a memoria non potremmo ricordare. La lingua parlata, invece, sollecita maggiormente la nostra parte emotiva, potenziando l’immaginazione e facilitando l’identificazione emozionale con i personaggi. Dunque queste due modalità di fruire del piacere letterario sono del tutto integrabili fra loro.
Chi padroneggia l’arte del racconto e della lettura ad alta voce, suscita attenzione, fascino ed empatia in chi ascolta. E questo è un risultato che si può apprendere in corsi di formazione che esercitano la padronanza espressiva, l’uso corretto della dizione, la modulazione della voce attraverso il tono, il volume, le pause, gli accenti, l’insistenza sulle parole chiave.
Lo studioso americano Walter Ong distingue nettamente due modelli di oralità: quella “primaria”, caratteristica delle civiltà prive di scrittura, e quella “secondaria”, tipica delle civiltà alfabetizzate che possono giovarsi di mezzi tecnici come la radio, il telefono, il registratore. Ciò che differenzia quest’ultima è che essa si affianca e si aggiunge alla comunicazione scritta, (maggiormente diffusa nelle nostre moderne società), accentuando alcune funzioni espressive che la sola scrittura necessariamente mette in ombra. Basterebbe provare a leggere mentalmente la pagina della conversione dell’Innominato nei Promessi Sposi e poi sentirla recitata da Salvo Randone. l’effetto di potenziamento è di mirabile efficacia espressiva: il testo manzoniano ne esce accresciuto ed amplificato. Nell’oralità secondaria si può così parlare di un “testo orale”, ossia di una forma differente dello stesso oggetto culturale. Ne troviamo autorevole conferma nella prefazione che il poeta Mario Luzi fece ai quattro CD audio sulla poesia italiana dell’Ottocento e del Novecento di Vittorio Gassman: “La voce della poesia è la voce del risveglio: il risveglio dal letargo dell’assuefazione o dell’indifferenza. La poesia intensifica l’effetto dell’esperienza”.
Nella straordinaria antologia scolastica “I modelli testuali” elaborata da Federico Roncoroni troviamo due considerazioni importanti per il nostro elogio dell’audiolibro. Il testo narrativo si articola attorno a cinque momenti tipici: situazione iniziale; rottura dell’equilibrio iniziale; evoluzione della vicenda attraverso processi di peggioramento e miglioramento; ricomposizione di un equilibrio; situazione finale. Il testo poetico a sua volta, presenta queste altre qualità: esprime emozioni e sentimenti che sono contemporaneamente dell’autore e di tutti gli uomini; mira a stabilire un rapporto diretto tra autore e lettore; si basa sulla scelta sapiente delle parole e la loro studiata disposizione nel testo; è un discorso che si sviluppa molto per immagini.
Le peculiarità di questi due tipi di testi letterari mettono in tutta evidenza la potenza evocativa che ad essi può essere impressa con l’uso della voce e quindi la loro pubblicazione in forma di audiolibro. Moltissime persone della generazione dei post-sessantenni ricorderanno di sicuro i dischi da 45 giri o 33 giri delle poesie lette da Arnoldo Foà (ora accessibili nel suo Leggi e Ascolta), oppure la recita del Pinocchio di Carlo Collodi nella rielaborazione che ne ha fatto Carmelo Bene, ma si potrebbero ricordare anche le liriche di Alda Merini cantate da Milva e ancora, anche se prodotto in forma televisiva, il connubio fra leggere e ascoltare che si è manifestato nel programma Totem realizzato da Alessandro Baricco, Roberto Tarasco e Gabriele Bacis. Oggi le tecnologie internettiane rendono disponibili eccezionali archivi audio autoprodotti da persone particolarmente dotate dal punto di vista espressivo. Notevoli sono le letture che Domenico Pelini dona ai navigatori della rete di poeti come Iosif Brodskij, Mark Strand, Rainer Maria Rilke e molti altri.
Quest’ultimo accenno ci fa vedere le enormi potenzialità di Internet nel rilanciare in forme nuove e particolari quel prodotto culturale che chiamiamo “audiolibro”. A questo punto vale anche la pena di menzionare gli importanti precedenti di questa tecnologia comunicativa: i manuali di storia ricordano che San Benedetto da Norcia, dopo aver fondato nel 529 il monastero di Montecassino, decretò che la lettura doveva essere parte essenziale della vita monastica quotidiana. Nel paragrafo 38 della sua Regola dice: “Durante i pasti dei fratelli si dovrà sempre leggere. Colui cui spetta di leggere per l’intera settimana darà inizio al suo compito di domenica. Dovrà regnare il più assoluto silenzio nel refettorio affinchè nessun bisbiglio o voce impedisca di ascoltare la lettura”.
A partire dall’XI secolo, c’erano i giullari che giravano per le fiere, i mercati e le corti recitando o cantando versi immagazzinati nella loro memoria e composti da loro stessi o dai loro maestri, i Trovatori. In questo caso la recitazione del giullare si trasformava in uno spettacolo che dipendeva soprattutto dall’abilità interpretativa. Venendo a tempi più recenti, in questa rassegna non può mancare il ricordo del “radiodramma”, ossia la rappresentazione di drammi teatrali concepiti e scritti appositamente per la trasmissione radiofonica. La Garzantina “Enciclopedia della radio” curata da Peppino Ortoleva e Barbara Scaramucci dedica ampia attenzione a queste produzioni che hanno avvicinato vasti segmenti di pubblico a opere teatrali di autori come Dürrenmatt, Patroni Griffi, Ingmar Bergman, Samuel Beckett e tantissimi altri. Gli amanti della radio sperimentavano così le emozioni di racconti interpretati da attori e prendevano contatto con scritti che un tempo sarebbero stati a loro sconosciuti.
E’ negli anni Novanta che si accrescono la produzione e la vendita di audiolibri i cui titoli variano fra i più diversi generi letterari: letterari, fantascienza, spy stories, gialli, ecc.
Il Narratore è una società editrice specializzata che opera sia nella produzione diretta di audio, sia in quella della distribuzione di altri editori e produttori. La casa editrice Feltrinelli ha un crescente numero di titoli da ascoltare, fra cui autori come Marguerite Yourcenar, Daniel Pennac, José Saramago, Cristina Comencini. Il sito Ebookizzati è una piattaforma per la distribuzione di un’ampia gamma di audiolibri letti da giovani attori italiani e il suo catalogo rimanda ad autori come Massimo Carlotto, Vito Mancuso, Dacia Maraini, Isabel Allende, e ancora molti altri facilmente consultabili. La Emons Audiolibri nasce con l’obiettivo di pubblicare letture di narrativa contemporanea effettuate, ove possibile, dagli stessi autori.
Occorre considerare che gli audiolibri consentono del godere del piacere della lettura anche in situazioni le più variabili come la guida, il lavoro manuale, la malattia, l’ipovisione, il relax. Alla domanda in che modo la dimensione orale influisce sulla potenzialità del testo, Dacia Maraini risponde: “Non toglie nulla alla lettura, ma aggiunge qualcosa in più. l’audiolibro non è un surrogato del libro. Lo accompagna rendendolo accessibile a un pubblico più vasto: può essere una piacevole esperienza mentre si eseguono lavori manuali che occupano gli occhi ma non la mente, o un’utile risorsa per coloro che hanno problemi alla vista”.
Un ulteriore aspetto di particolare interesse per la creatività in età anziana è quella dell’autoproduzione di audiolibri. Il sito Liberliber, nella sua sezione “libro parlato”, è fautore di un progetto in base al quale le persone possono volontariamente leggere ed interpretare i massimi capolavori della letteratura che poi il sito renderà disponibili al pubblico. l’audioteca ha già ora un rilevante elenco di file disponibili per il prelievo e inoltre gli organizzatori si preoccupano di istruire con schede tecniche e una mailing list interattiva chi volesse cimentarsi in questa attività collaborativa in base al principio che “la realizzazione di un libro parlato non è un’operazione banale, ma richiede motivazione, ore di lavoro, competenze tecniche”.
In tal modo l’audiolibro può diventare non solo un’esperienza passiva di ascolto, bensì una attiva funzione di creazione culturale.
Nella ricostruzione effettuata nelle righe precedenti è possibile ancora una volta individuare le grandi potenzialità di dare più vita agli anni durante il tempo che resta della nostra prevecchiaia e vecchiaia. c’è , forse, un paradosso in tutto questo: avremo in questo arco di tempo sufficienti ore per godere di tutte queste possibilità di allargamento della nostra sfera culturale che le vecchie e nuove tecnologie della lettura ci mettono a disposizione?