Un numero verde perché nessuno resti da solo

Scritto da Stannah il 17-12-2020

No alla solitudine: l’impegno di Stannah con Senior Italia Federanziani per stare al fianco dei nonni e delle nonne d’Italia.

Italia uno dei paesi più anziani al mondo

L’Italia, assieme al Giappone, è la nazione più longeva al mondo. Secondo gli ultimi dati Istat nel nostro Paese ci sono 180 anziani ogni 100 bambini. Questa inversione demografica è dovuta sia all’aumento dell’aspettativa di vita, sia al calo delle nascite. Al di là dei giudizi di valore, il trend è diffuso in tutti gli Stati con un’economia avanzata. È un cambiamento di paradigma che ha conseguenze in numerosi settori della società, sia dal punto di vista sociale, sia economico, sia valoriale.
Con la pandemia da Coronavirus, tutte le criticità di questa nuova conformazione demografica sono esplose. E a risentirne maggiormente sono stati sicuramente gli over 65.

Il coronavirus e le conseguenze sugli anziani

Fin dall’inizio dell’esplosione della pandemia da Covid-19, la cronaca ha drammaticamente messo in evidenza che le persone più anziane, più fragili e con pluripatologie, erano quelle su cui il virus aveva maggiori e drammatici effetti. I focolai all’interno delle case di riposo, e i tanti lutti che le hanno segnate, sono stati per settimane al centro delle notizie dei telegiornali. In generale, però, oltre alle notizie dei decessi, quello che ha modificato in modo per ora irreversibile la vita degli anziani sono le misure per il contenimento del virus. Passati i primi drammatici mesi di emergenza, il consolidamento della pandemia ha richiesto responsabilità e misure come: il distanziamento sociale, il lockdown (totale o light a seconda dei momenti di maggiore o minore aggressività del virus), l’isolamento dai familiari per evitare il contagio. Misure giuste e inevitabili che però stanno modificando ancora di più il quotidiano delle persone anziane e fragili, perché isolamento e distanziamento portano anche solitudine, tristezza, difficoltà pratiche e psicologiche.

Numero verde antisolitudine: l’iniziativa di Senior Italia Federanziani sostenuta da Stannah

Senior Italia Federanziani, che si occupa di gestire e coordinare i centri anziani su tutto il territorio italiano (parliamo di 3700 centri sociali per anziani su tutto il territorio nazionale per un totale di 3,8 milioni di soci), ha da subito attivato alcuni servizi di aiuto compatibili con la realtà della pandemia. I centri sociali, dove il mondo della terza età era solito, in epoca pre-covid, riunirsi in presenza per una partita a carte, un ballo di gruppo, un caffè in compagnia, sono chiusi dalla scorsa primavera. Per supplire in parte a questa mancanza Senior Italia Federanziani ha pensato a un servizio di aiuto telefonico. Parliamo del numero verde “anti solitudine”, un servizio gratuito per aiutare tutti gli over 65 a fronteggiare questo periodo che Stannah ha scelto di sostenere per tre mesi (da dicembre a febbraio).

Sipem, l’associazione che si dedica alla psicologia dell’emergenza

Al numero di telefono, 800 99 14 14 (attivo tutti i giorni nel pomeriggio dalle 14 alle 19), rispondono psicologi della SIPEM, la società italiana di psicologia dell’Emergenza che riunisce un gruppo di psicologi, sotto l’egida della Protezione civile, con una comprovata esperienza nelle situazioni di micro e maxi-emergenze sul territorio. Sipem, infatti, ha lavorato al fianco della Protezione Civile in situazioni drammatiche come i terremoti di San Giuliano in Puglia (2002), quello dell’Aquila (2009), Emilia-Romagna (2012) e Amatrice (2016). Inoltre, Sipem era presente in altre emergenze locali come l’incidente della nave Norman Atlantic, l’incidente ferroviario di Pioltello, il Crollo del Ponte Morandi, la tragedia di Corinaldo e, attualmente, sta partecipano alle attività di Protezione Civile e Ordini degli psicologi regionali per il supporto psicologico delle persone coinvolte dall’emergenza Coronavirus.

Il problema dell’isolamento per gli over 70

In Italia il 40 per cento degli over 75 vive da solo. Finché uscire di casa era possibile, questa fragilità era contenuta, ma con il coronavirus le difficoltà di queste persone sole sono diventate una bomba sociale. Per questo Senior Italia, che aveva attivato il numero verde Anti Solitudine a maggio con la prima ondata, ha deciso di rilanciare questo servizio “sociale” dalla fine di novembre 2020 in vista, soprattutto, delle feste di Natale. Durante le festività, infatti, il rischio di un aggravamento delle condizioni psicologiche per le persone sole può essere molto elevato.

L’opinione del geriatra: anziani resilienti

Da un’indagine condotta dal centro studi di Senior Italia Federanziani, la maggiore paura degli over 65 è di essere contagiati, ma anche di contagiare gli affetti più cari. Una posizione altruistica, che toglie un po’ il velo sul pregiudizio dell’anziano asserragliato a difendere solo sé stesso. Capita spesso, infatti, che siano gli stessi nonni o nonne, che desiderano fortemente trovare il modo di incontrarsi con figli e nipoti, a proporre di fare il tampone e comunque sempre di indossare la mascherina a tutela dei propri cari e per evitare la solitudine.
“Ci sono persone anziane che hanno una resilienza pazzesca – ha confermato il geriatra Alberto Gester in una trasmissione radiofonica in cui è intervenuta anche la portavoce di Federanziani, Eleonora Selvi, – sono vecchi, certo. Ma hanno una positività e una capacità di adattamento che le nuove generazioni non hanno. È il valore aggiunto delle vecchiaie contemporanee. Inoltre, i nostri anziani hanno “coccolato” le loro proprie malattie per anni e hanno una forza interiore che li può aiutare anche a combattere contro la solitudine”.

Il consiglio: a Natale restiamo prudenti

Per quanto riguarda le imminenti festività natalizie, il geriatra Alberto Gester si sente di dare un consiglio di questo tipo: “Se proprio non possiamo fare a meno di andare a trovare i nostri anziani, perché altrimenti sarebbero soli, meglio andarci con l’idea di fare una visita di saluto. Mantenendo le distanze, ovviamente con mascherina, ed evitiamo di mangiare assieme, soprattutto se si tratta di persone anziane con patologie. È uno sforzo enorme, ma è meglio essere rigorosi”.