Viaggiare, medicina per l'anima, anche stando a casa!

Scritto da Stannah il 10-10-2008

Qualche giorno fa abbiamo parlato della giornata mondiale del turismo.
Ricordate? Dicevamo che gli “ismi”, di solito, colorano le parole di una sfumatura negativa.
Eppure, può essere estremamente piacevole pure un “tour” frettoloso, saltando su e giù dal pullman per la classica gita da un giorno.
Quanto ci si sente meglio una volta tornati a casa, con le borse piene di souvenir sciocchi, sì, ma tanto buffi, come le palle di vetro con la neve che scende sul monumento più importante della meta della nostra visita o i classici strofinacci con gli altrettanto puntuali “saluti da…”.


Viaggiare, per poco o molto tempo, con l’animo dei turisti o dei pionieri di una volta, insomma, è sempre positivo. Si ritorna comunque un pochino diversi, magari anche solo perché non abbiamo amato molto la compagnia che affollava con noi la corriera!

Purtroppo, però, non sempre si può viaggiare: la salute (a volte la paura di volare che colpisce moltissime persone),
gli impegni e magari anche il portafoglio ci costringono nella nostra casa, nel nostro quartiere, impantanati nella nostra routine…
Crucciarsene troppo, tuttavia, non serve.

Proviamo a rovesciare la prospettiva pensando alle epoche in cui viaggiare era estremamente difficoltoso e solo chi era animato da coraggio o stava scappando da una situazione di pericolo ancora più grande preferiva mettersi in cammino (del resto succede anche oggi a molti immigrati, come ben sappiamo).

Pensiamo a Cristoforo Colombo e al suo viaggio verso le Americhe. Immaginate: il 12 ottobre di oltre cinquecento anni fa (tra poco ricorre il 516° anniversario, anzi),
il marinaio genovese credette al racconto del comandante della Pinta che diceva di aver scorto una terra dalla plancia della sua nave.
Molto più tardi si seppe che si trattava di un’isola del mar dei Caraibi, non della terraferma, ma da allora la prospettiva del mondo visitabile mutò radicalmente.

Da quel giorno i confini cominciarono ad avvicinarsi e ogni più piccolo fazzoletto di terra diventò potenzialmente una nuova Eldorado in cui approdare.
Sappiamo che la conoscenza con le popolazioni indigene fuori dalla Vecchia Europa non è stata indolore, una verità storica che ovviamente non si può negare.
Qui però vogliamo parlare del fascino che si prova a toccare una terra sconosciuta, dai sapori inediti, dalle lingue intraducibili. Insomma, della meraviglia del contatto con altri mondi.

A tutti quelli che non possono viaggiare, ecco, vogliamo regalare un giochino scovato per caso navigando su internet (la forma più moderna del viaggio, non c’è che dire!).
Provate a cliccare su “Good wanderlust”: in un batter d’occhio vi troverete davanti un elenco di viaggi e di viaggiatori che hanno contribuito ad allargare i confini delle nostre conoscenze.
Oltre a Colombo, potrete seguire il dottor David Livingstone nel suo viaggio in Africa, fino al famosissimo incontro con Mr Stanley alle sorgenti del Nilo; oppure potrete ripercorrere il percorso del conquistatore Francisco Pizarro in Perù; oppure potreste ritrovarvi in men che non si dica sulla Route 66 descritta da Jack Kerouac nel suo “On the road”, sentendovi per un istante giovani americani degli anni Sessanta. Oppure, potrete partire con Magellano, o con Marco Polo, o saltare sulle carrozze della Transiberiana.

Insomma, potrete viaggiare anche stando a casa!
Certo, non è lo stesso, ma vogliamo credere che vi farà sentire meglio, più vicini al flusso di chi ha sempre la valigia al seguito, ma con una calma che forse questi ultimi vi invidierebbero (pensate a chi corre perché sta per perdere una coincidenza!).

Provate a giocare: poi magari diteci com’è andata!
Buon viaggio…!

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