Accessibilità, andiamo oltre la "logica del semaforo"
Scritto da Stannah il 17-11-2010
Per stabilire se una struttura è veramente accessibile, spesso è necessario fare come San Tommaso e verificarlo personalmente… con il rischio di scoprire che non lo sia fino in fondo. Non sono rari, per esempio, gli hotel che si fregiano di non avere barriere architettoniche all’interno ma che poi hanno tre gradini sulla porta d’ingresso. Come assicurarsi che non ci siano inghippi del genere? Fino a poco tempo fa si usavano i bollini rosso, giallo e verde, ma “la logica del semaforo” non sembra poi così efficace e andrebbe perciò aggiornata. A dirlo, è Giovanni Del Zanna nell’articolo che pubblichiamo oggi nell’area Magazine, settore Accessibilità.
Per spiegare perché i bollini non sono poi così efficaci, l’esperto si sofferma infatti su quello intermedio, il giallo, domandandosi che cosa possa significare: dobbiamo forse accontentarci di una soluzione accessibile a metà? Del resto, già il mese scorso, il nostro architetto si era soffermato sullo scarto spesso esistente tra l’ideale e il reale, soprattutto in un Paese come l’Italia ampiamente ricoperto da costruzioni tirate su ben prima del 1989, l’anno in cui si sono fissate le prime regole anti-barriere architettoniche. È chiaro quindi che non si può ottenere tutto, però è possibile senz’altro migliorare i parametri esistenti per classificare una struttura, per esempio affidandosi anche al Web. Voi avete qualche suggerimento utile da aggiungere? Leggete l’articolo dell’esperto e poi ripassate di qua e scrivetecelo!
Leggi l’articolo di Giovanni Del Zanna