Accessibilità universale: un percorso verso un mondo più inclusivo

Scritto da Giovanni Del Zanna il 26-01-2024

La questione dell’accessibilità universale è sempre stata motivazione per noi di Stannah. Già nel 2009, l’architetto Giovanni Del Zanna – che ha collaborato con noi al Blog Muoversi Insieme – ha condiviso la sua opinione sul diritto universale e insindacabile dell’accessibilità.

Accessibilità Universale, ovvero per tutti

“Si sente parlare spesso di “Accessibilità”, ma nello specifico cosa intendiamo con questo termine?

Accessibilità economica, dell’informazione, dei siti web… tante possono esserne le accezioni. Quando però ci riferiamo al tema della casa, della città, individuiamo nella Accessibilità quella qualità dell’ambiente costruito che permette a tutti (in questo senso “universale”) il facile, comodo e sicuro utilizzo di spazio e servizi.

Per alcuni questo si riduce alla questione delle cosiddette “Barriere Architettoniche”, ma è una visione riduttiva. Si tratta di riconsiderare tutto il nostro “costruire” la casa e la città ripensando alle reali esigenze della popolazione delle persone.

Certamente la questione delle Barriere Architettoniche è ancora di attualità, perché possiamo riscontrare tutti i giorni come per alcuni cittadini sia difficile muoversi in città e negli spazi pubblici, ma a distanza di vent’anni dall’emanazione della normativa che più ha inciso in questo campo (la Legge 13 del 1989) pensiamo che solo un cambiamento di approccio possa davvero incidere nella realtà delle cose.

Troppe volte, infatti, la questione è stata vista come un problema solo delle “persone disabili” (anzi, solo di quelle rappresentate dall’omino in carrozzina del simbolo internazionale di accessibilità e in questo modo non si è cercato di progettare meglio, ma – spesso con disappunto – ci si è limitati solo a rispettare un obbligo di legge.

Diventa necessario invece un approccio alla “Progettazione universale” che “indica la progettazione (e realizzazione) di prodotti, ambienti, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.

“Progettazione universale” non esclude dispositivi di ausilio per particolari gruppi di persone con disabilità ove siano necessari (Dichiarazione ONU dei “Diritti delle persone con Disabilità”, articolo 2).

Da tempo ormai si parla di Universal Design e di Design for All: diverse filosofie di approccio al progetto che pongono l’attenzione all’uomo, alle sue esigenze e alla necessità di considerare le diversità della popolazione.

Perché le persone reali, quelle che fruiscono degli spazi e dei servizi della città, non sono né “omini standard”, né “omini in carrozzina” ma persone di età diversa, uomini e donne, bambini e anziani, persone anche con particolari esigenze dovute a difficoltà di mobilità, a diverse capacità sensoriali o, semplicemente, ai cambiamenti dell’età.

Quali conseguenze può avere questo cambiamento di approccio? Molte!

Lo sviluppo di un nuovo modo di progettare, più attento all’uomo, in grado di trasformare i bisogni e le esigenze delle persone in stimoli per la creatività, per arrivare a soluzioni innovative, funzionali e stimolanti.

La realizzazione di edifici e spazi urbani più attenti alla qualità e alla funzionalità per le persone, per tutte le persone.

Maggiore attenzione ai servizi: dall’informazione ai trasporti, dall’accoglienza alle diverse forme di assistenza, perché l’Accessibilità non è fatta solo di strutture, ma di tutto ciò che contribuisce a rendere agevoli e fruibili le strutture e i servizi della città.

Molti sono i cambiamenti che ci orientano in questa direzione. La pubblicazione nel 2001 dell’ICF, un importante documento dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di Salute e Sanità, che considera non le “disabilità” delle persone, ma la loro “funzionalità” in relazione alle caratteristiche della persona, alle sue relazioni sociali, all’ambiente. E in aggiunta la ratifica da parte dell’Italia, avvenuta nel 2009, della Dichiarazione ONU sui “Diritti delle persone con disabilità” che rilancia in modo deciso e innovativo concetti quale l’Accessibilità e la Progettazione Universale.

Cambiamenti da cogliere con determinazione, per dare un deciso cambiamento al modo di progettare e costruire la città… per tutti.”

Scritto da Giovanni Del Zanna per il blog di Stannah Muoversi Insieme il 21-10-2009

Accessibilità universale: passato, presente e futuro

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Dopo 15 anni, la questione è ancora centrale. Viviamo in un’epoca di cambiamenti, dove avere un problema di mobilità non significa per forza rimanere bloccati in un determinato luogo per sempre.

È per questo che l’accessibilità universale non è più solo un concetto in voga. È un diritto fondamentale che tutti dobbiamo abbracciare e difendere.

Fortunatamente, negli ultimi anni ci si è concentrati sempre di più sull’inclusione e sulle pari opportunità, una tendenza che ci ha permesso di annullare diverse barriere che in precedenza impedivano a molte persone di accedere a servizi e spazi necessari.

Ne siamo ben consapevoli in Stannah. Ogni giorno, infatti, incontriamo persone che cercano modi intelligenti e innovativi per muoversi e vivere in modo più indipendente. Per questo, lavoriamo senza sosta per renderlo possibile.

In questo articolo, esploreremo i numerosi vantaggi dell’accessibilità universale, tra cui gli spazi fisici e le piattaforme digitali che si rivolgono alle persone con disabilità.

Approfondiremo anche come questo concetto possa aiutarci a creare una società più accogliente per tutti, indipendentemente dalle limitazioni di ognuno.

Analizziamo insieme più da vicino il concetto di accessibilità universale e futuro inclusivo a cui aspiriamo, un futuro in cui tutti si sentano accolti.

Che cos’è l’accessibilità universale?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 16% della popolazione mondiale ha una disabilità o un handicap. Ma che cos’è davvero l’accessibilità universale?

L’accessibilità universale consiste nel garantire che tutte le persone, qualunque sia la loro condizione, abbiano accesso gratuito ed equo a tutti gli spazi, i servizi e le infrastrutture. Ciò include tutto ciò che puoi immaginare, dagli edifici ai trasporti, fino ai sistemi di comunicazione e informazione.

Chi non vorrebbe avere una vita più attiva e indipendente? Avere la possibilità di godersi gli stessi spazi e servizi delle persone normalmente abili è un passo avanti verso una vita più piena e felice, ed è proprio in questo contesto che il concetto di accessibilità universale può trasformare la vita di coloro che convivono con problemi di mobilità.

Salvaguardare l’accessibilità universale: il ruolo della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità

Molte organizzazioni e ONG hanno fatto un lavoro meraviglioso nel promuovere l’inclusione delle persone con disabilità. Tra tutte, le Nazioni Unite si distinguono per la loro Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.

Il testo è stato definito durante l’Assemblea generale del 2006 e mette in luce i seguenti principi:

Gli Stati che hanno firmato la Convenzione si sono impegnati ad adottare le misure necessarie per garantire la parità di accesso a tutti gli spazi, le infrastrutture e i servizi. Alcune di queste misure includono:

Inoltre, è stato anche creato il Comitato per i diritti delle persone con disabilità, con membri eletti dagli Stati che hanno firmato la Convenzione.

Standard per l’accessibilità universale nei diversi ambienti

Assicurarsi che gli Stati seguissero la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità non è stato un lavoro facile. Infatti, questo è stato possibile solo con la World Disability Union di Istanbul, nel 2011.

La WDU aveva l’obiettivo di rendere tutto più accessibile alle persone con disabilità, individuando e annullando le barriere sociali, economiche e ambientali. Per raggiungere questo obiettivo, è stata creata la Guida agli standard universali per le persone con disabilità.

Il documento ha definito standard importanti per garantire che edifici, strade, trasporti e altre strutture siano accessibili a tutti.

Abbiamo selezionato alcune delle misure più significative per permetterti di conoscere meglio i tuoi diritti e capire come minimizzare o persino eliminare del tutto le barriere.

Rampe per creare un ambiente accessibile

Oggi, trovare alternative alle scale o al dover fare gradini molto alti è facile. Tuttavia, ci sono ancora edifici che, per la loro architettura meno recente, costituiscono un ostacolo alla mobilità.

Le rampe sono un’ottima soluzione per consentire alle persone con problemi di mobilità di superare le barriere in tutta comodità e sicurezza e accedere agli spazi.

Le rampe devono essere utilizzate per facilitare l’accesso a tutti, non solo in corrispondenza degli ingressi agli edifici, ma anche su marciapiedi e zone pedonali. Oltre a presentare una pendenza ridotta, dovrebbero anche avere le seguenti caratteristiche:

Nonostante le rampe siano una buona soluzione di accessibilità, oggi, sono disponibili soluzioni di mobilità molto più comode, come le piattaforme elevatrici.

Noi di Stannah, offriamo una vasta gamma di piattaforme elevatrici progettate sia per spazi interni che esterni per promuovere un accesso facile e sicuro per tutti. Queste piattaforme non solo aiutano le persone in sedia a rotelle a spostarsi tra le diverse zone, ma sono di grande aiuto anche ai genitori con passeggini.

Standard per la progettazione di scale in spazi accessibili

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Non è né pratico né desiderabile rimuovere completamente le scale dagli edifici pubblici o privati. Ecco perché sono stati previsti alcuni standard per renderle più sicure e comode per tutti:

Oltre a essere molto comodi, i montascale offrono la possibilità di continuare a muoversi liberamente in casa e mantenere una vita attiva.

Indipendentemente dalla forma delle scale, siano esse dritte o curve, offriamo diversi modelli di montascale per andare incontro a tutte le esigenze di accessibilità e adattarsi perfettamente alla tua casa.

Un’altra soluzione di mobilità che puoi considerare come alternativa alle scale è un ascensore domestico. In commercio ne esistono di diversi tipi, tuttavia, perché siano davvero accessibili a tutti, gli ascensori domestici dovrebbero prevedere le seguenti caratteristiche:

Noi di Stannah, offriamo una vasta gamma di ascensori domestici pensati per andare incontro alle diverse esigenze. Per esempio, il nostro ascensore Stratum rende più facile per le persone in sedia a rotelle raggiungere i diversi piani della propria casa, mentre il modello Salise aiuta chi ha problemi di mobilità a spostarsi tra un piano e l’altro più facilmente.

Standard per rendere gli edifici più accessibili

Il principio di uguaglianza rafforza l’idea che le persone dovrebbero essere in grado di utilizzare gli stessi percorsi, a prescindere dalla loro condizione di mobilità.

Nella Guida agli standard universali per le persone con disabilità, troviamo le seguenti linee guida di accessibilità:

Standard per edifici accessibili: mezzi di trasporto

Le stazioni, le fermate degli autobus e i terminal sono luoghi che dovrebbero promuovere gli standard di accessibilità universale, in modo che tutte le persone abbiano la possibilità di utilizzarli, se lo desiderano.

Ciò significa rendere più facile per le persone con problemi di mobilità o in sedie a rotelle raggiungere questi luoghi senza dover percorrere lunghe distanze. Inoltre, dovremmo assicurarci che le biglietterie, i distributori automatici o gli sportelli bancomat siano pensati per essere facili da utilizzare da chiunque.

Gli autobus dovrebbero avere rampe automatiche per consentire la salita e la discesa a tutti. È inoltre importante destinare delle aree speciali con una buona illuminazione e pavimenti antiscivolo per le persone in sedia a rotelle.

I sette principi del design universale

Durante la fase di progettazione di prodotti, servizi e ambienti, è importante cercare soluzioni che rispondano alle esigenze della più ampia gamma di persone.

Per farlo, dobbiamo iniziare con basi forti e facili da mettere in pratica. Ecco perché nel 1997 un team di architetti, designer, ingegneri e ricercatori nel campo della progettazione ambientale ha promosso i sette principi del design universale.

Tali principi rappresentano un ottimo modo per assicurarci che tutto ciò che viene creato sia facile da usare e accessibile a tutti. Tutto ciò che viene realizzato seguendo questi principi sarà inclusivo e facile da usare per tutti. Ecco i sette principi del design universale:

Invece di pensare a tali idee come principi, dovremmo vederle come un vero e proprio processo. Tenendo a mente queste idee per i nostri prossimi progetti, noi, come società, possiamo risparmiare risorse evitando di dover trovare più soluzioni per lo stesso problema.

L’accessibilità universale con le soluzioni di mobilità Stannah

Immagina un mondo in cui tutti siano in grado di accedere alla totalità di servizi, prodotti e luoghi, senza alcuna barriera. Un mondo in cui le limitazioni fisiche o cognitive non impediscono alle persone di partecipare attivamente alla società.

Per creare questo futuro, è importante promuovere l’accessibilità universale ogni volta che possiamo, ovunque ci troviamo. L’educazione può svolgere un ruolo importante nel plasmare le menti verso l’inclusione e rendere le persone consapevoli delle sfide che chi è più vulnerabile deve affrontare.

Attraverso la comprensione delle leggi e la promozione dei diritti, puoi migliorare la tua quotidianità e quella delle persone intorno a te, riguadagnando la tua autonomia e migliorando la qualità della vita di tutti.

In Stannah, ci impegniamo perché le persone possano vivere al meglio e offriamo diverse soluzioni di mobilità che aiutano a superare le diverse problematiche di mobilità. Se ti interessa scoprire di più su come i nostri prodotti possono rendere i tuoi spazi più accessibili per tutti, chiamaci o fissa un appuntamento telefonico. Saremo felici di aiutarti a capire come i nostri prodotti possono aiutare le persone con problemi di mobilità a condurre una vita più felice e attiva.

Fonti:

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